Costruire una chitarra elettrica | Tutti i passaggi illustrati

Una guida completa che illustra come costruire una chitarra elettrica partendo da zero

Ai figli non si dice mai di no, ma Marco Pierandrei si deve essere chiesto più volte per quale motivo aveva acconsentito alla richiesta di costruire una chitarra elettrica con le sue mani. Suo figlio Federico, chitarrista per hobby, aveva trovato un interessante progetto su internet da modificare leggermente per ottenere una tastiera a 24 tasti anziché 22 e una migliore suonabilità degli acuti.

Così Marco, che non avrebbe mai pensto di intraprendere la carriera di liutaio, si è messo alla ricerca delle migliori tavole di mogano e acero, delle meccaniche, dell’elettronica e soprattutto, dei principi che presiedono al funzionamento di uno strumento musicale.

La precisione degli incastri, ad esempio, tra manico e corpo è fondamentale: dalla posizione dello scasso per alloggiare il manico dipende l’altezza delle corde sulla tastiera, ma anche la scala del diapason, cioè la distanza che intercorre dal capotasto (quello più vicino alla paletta) al ponte, situato sul corpo della chitarra. Tutte lavorazioni con tolleranze inferiori al millimetro che, se non rispettate, portano all’impossibilità di accordare correttamente la chitarra.

L’operazione più delicata e importante di tutta la costruzione è il posizionamento dei tasti di ottone (la misura che separa un tasto dall’altro deve essere rispettata al quarto decimale), perciò Marco si è rivolto a un liutaio di professione il quale ha provveduto a eseguire questa lavorazione. Costruire una chitarra elettrica patendo da zero è, essenzialmente, una vera sfida contro l’ignoto, ma è possibile portarla a termine con successo.

Progettare una chitarra elettrica

 

costruire una chitarra elettricaCorpo chitarra in legno massello

 

costruire una chitarra elettrica
Il corpo della chitarra è composto da due tavole massicce, spesse 50 mm, accostate in modo che la giunzione cada proprio sulla mezzeria. La posizione dei due pezzi viene variata fino a trovare la massima simmetricità tra le venature.
Con la toupie si fresano le scanalature a sezione quadrata che servono per ottenere una solida unione. Le due tavole hanno una forma simmetrica, ma la lavorazione è capovolta (pieni al posto dei vuoti).
Si tagliano le porzioni di tavola necessarie a contenere il corpo della chitarra e si uniscono a secco per controllare la precisione dell’incastro. L’ortogonalità è fondamentale per ottenere un pannello perfettamente planare.

Le eventuali piccole fessure della giunta si colmano impastando un po’ di fine segatura di mogano nella colla. A questo punto della realizzazione occorre chiedere aiuto a un  falegname per poter spianare il pannello con una pialla professionale di adeguata larghezza.
Con la sagoma di compensato si traccia il profilo della chitarra sulle tavole di mogano, rispettando la posizione della mezzeria e ponendo il lato migliore della fiammatura sul frontale: la cassa armonica infatti non è simmetrica, ma ha un incavo più profondo in basso per permettere alla mano sinistra di raggiungere i tasti delle note più acute.
Con un paziente e faticoso lavoro al seghetto alternativo si scontorna il corpo della chitarra fai da te e con successive passate  alla fresa si rifiniscono i bordi seguendo il profilo della sagoma di compensato fissata provvisoriamente al mogano. L’ultimo passaggio è affidato alla levigatrice a tamburo con la quale si eliminano tutte le asperità.
Il nostro liutaio far da sé ha dovuto inventare alcuni stratagemmi per incidere in modo preciso gli scassi necessari ad accogliere il manico e i pick-up della chitarra: con due listelli paralleli ha definito l’area allineadoli secondo l’asse della chitarra e con un blocchetto di legno ne ha calibrata la larghezza. Le guide, piallate con precisione, fanno da appoggio per il trapano a guida parallela che permette di incidere fori perfettamente verticali.

Realizzare gli scassi per le parti meccaniche

 

Il trapano, attrezzato con una punta Forstner, ha compiuto il grosso del lavoro, ma è necessario ancora spianare i bordi con una fresatrice sulla quale è montato un utensile cilindrico: con passate leggere si asporta il legno inciso dalla punta centratrice della Forstner e si spianano le facce verticali.
Gli angoli, dove la punta non può arrivare, si squadrano con uno scalpello affilato seguendo la tracciatura di allineamento già utilizzata per collocare la dima di foratura
Con lo stesso sistema si aprono gli scassi per i pick-up, cioè i dipositivi elettronici da montare sotto le corde che captano le vibrazioni e le trasmettono all’amplificatore. La cornice metallica alla quale sono fissati fa da dima di foratura.
Sotto le chitarre elettriche è presente un vano in cui sono contenuti il corpo dei potenziometri, i selettori dei pick-upe l’elettronica necessaria per l’amplificazione. Per realizzare la forma ovale si prepara una sagoma di compensato, da seguire con la fresa per scontornare, munita di un cuscinetto d’appoggio nella parte superiore.
Una volta scavato il perimetro, la parte interna si svuota con le punte Forstner, affondando nel legno fino a lasciare un fondo di spessore modesto e quindi di facile attraversamento per il passaggio dei perni dei potenziometri. In alto si notano i quattro fori necessari per fissare il manico al corpo della chitarra.
Nell’ansa bassa, in corrispondenza del vano per l’elettronica, si pratica un foro per il montaggio del jack con il quale si collega la chitarra all’amplificatore.
Il corpo della chitarra si deve adattare a quello del musicista, quindi in certi punti è opportuno arrotondare gli spigoli o incavare le anse per favorire una corretta impugnatura. In questo strumento sono presenti due aree modificate: una è in corrispondenza della zona dove si appoggia l’avambraccio destro. Si tratta di una semplice spianatura inclinata all’indietro e si esegue partendo da una linea di riferimento tracciata con  nastro adesivo.
Più complessa è la lavorazione della parte posteriore dell’ansa, nel punto a contatto con il costato, dove si deve asportare il legno secondo una superficie curva assimilabile a una conica. Massima attenzione va prestata al senso delle venature, per evitare di “strappare” le fibre del legno.

La tastiera della chitarra elettrica

L’incavatura posteriore si rifinisce con una raspa e, a seguire, con carte abrasive di grana via via più fine per eliminare tutti i segni lasciati dagli utensili precedenti.
Con una buona sega a nastro si scontornano il manico e la paletta seguendo il disegno tracciato e poi, ruotando di 90° il travetto, si pratica un taglio inclinato di 15° per ottenere il piano della paletta.
Il manico si arrotonda nella parte inferiore usando la fresatrice con un utensile a quarto di tondo. Con la rasiera e molta pazienza si raccordano le imperfezioni lungo la linea dello spigolo tenendo il legno bloccato con due morsetti.
Sulla paletta si incidono i sei fori necessari per il montaggio delle meccaniche per tendere le corde. I pirolisporgono dal foro mentre le chiavette sono fissate sulla faccia inferiore con piccole viti.
Terminata la rifinitura si pratica la fresatura al centro del manico per il passaggio della truss rod, una barra metallica con l’estremità filettata necessaria a contrastare la trazione delle corde. Al termine si spalma la faccia superiore di colla.
Si adagia la tastiera di ebano, già munita delle incisioni necessarie all’inserimento dei tasti, ma ancora priva delle parti metalliche. Dopo aver controllato con precisione l’allineamento si mettono sotto pressione le parti fino ad asciugamento completo.
Una volta intagliato l’incastro per alloggiare il manico, si deve stabilire la distanza cui dovrà essere fissato il ponte e rispettare così la scala del diapason, cioè la distanza tra il capotasto e il ponte. Questa misura e la distanza tra i tasti sono strettamente correlate e dalla loro precisione dipende l’esatta altezza delle note emesse dalla chitarra.
Il corpo completo degli scassi per le mascherine dei pick-up e le forature del ponticello, richede ancora una serie di fori per il passaggio delle corde e l’incisione di una scanalatura, sul lato inferiore, per fissare il coperchietto che ne copre le estremità.

 

Montaggio tasti e meccaniche

 

Una delle operazioni più delicate è la realizzazione della tastiera: si inseriscono i tasti di ottone nelle incisioni dell’ebano, realizzate da un liutaio professionale, e si allineano con estrema precisione usando un righello metallico.
Il corpo e la tastiera della chitarra, ancora separati, si levigano accuratamente con carte abrasive via via più fini e si trattano con un paio di mani di vernice turapori.  Le “effe” si eseguono con la tecnica dello stencil, usando vernice nera alla nitro.
La finitura del legno è affidata a più mani di vernice trasparente alla nitro. Anche il retro del manico si vernicia allo stesso modo, isolando accuratamente la tastiera con nastro da carrozziere per evitare di sporcarla. Lo spessore della vernice deve essere tale da sopportare a lungo l’abrasione e i colpi di plettro.
A vernice perfettamente asciutta si termina il montaggio delle parti elettroniche, pick-up, comandi di accensione e potenziometro del volume, ponticello, pomelli della tracolla e, per finire, il manico.
Tutti i pezzi pronti per l’assemblaggio finale.

Ora che abbiamo imparato a costruire una chitarra elettrica non possiamo far altro che goderci appieno questo fantastico strumento!

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Commenti

  1. Ma che ideona, bravo , molto bravo chi ha fatto questo tutorial, ma quante ne avrà costruite di chitarre o bassi.

  2. […] Come costruire una chitarra classica è una domanda che spesso “frulla” nella mente dei più esperti fai da te. È scontato che costruire una chitarra classica sia diretta espressione del raggiungimento di un altissimo grado di competenza ed esperienza, è sicuramente un lavoro molto difficile, sicuramente molto di più che costruire una chitarra elettrica. […]

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