Come l’ascensore ha cambiato l’architettura

Editoriale tratto da “Rifare Casa n.44 Marzo-Aprile 2016”

Autore: Nicla de Carolis

Già Vitruvio, padre dell’architettura del I secolo a.C. parla di sistemi per sollevare da un piano all’altro cose e persone realizzati da Archimede di Siracusa. Esempi di rudimentali ascensori sono quelli che esistevano nel Foro romano, coprivano 4 metri di corsa e venivano mossi, ciascuno, da un argano ad asse verticale azionato da quattro uomini. Anche nel Colosseo, per sollevare al piano dell’arena i gladiatori, gli animali e le apparecchiature sceniche per gli spettacoli, erano stati costruiti ben 32 montacarichi. Nel XVIII secolo, alla reggia di Versailles, Luigi XV, per consentire le mosse furtive dell’amante, la Duchessa di Chateauroux, nel suo appartamento fece realizzare una “sedia volante”. Anche in Russia, a San Pietroburgo nel mitico Ermitage, nel XVIII secolo, fu installato uno speciale divano elevatore per due persone che funzionò fino a quando il meccanismo all’improvviso si bloccò e la poltrona rimase sospesa tra i piani con i familiari dell’imperatore Paolo I a bordo. Per farli scendere si dovette ricorrere a una scala appoggiata al balcone e fu così che l’elevatore fu distrutto. Nel corso dei secoli si sono studiati e sviluppati i sistemi più disparati, ma la storia dell’ascensore, modernamente inteso, inizia nell’800 con l’applicazione a esso di motori a vapore o idraulici per poi passare a quelli elettrici. Inizialmente, con lo sviluppo di stabilimenti industriali su più piani, si erano andati diffondendo dei montacarichi che avevano requisiti simili ai moderni elevatori. Ma l’evento più significativo si ebbe nel 1854 quando Elisha Otis, imprenditore americano, brevettò il primo ascensore dotato di un dispositivo automatico di sicurezza, in grado di bloccare la cabina nel caso di rottura della fune di sollevamento. Nel 1857, sempre a New York, fu inaugurato il primo ascensore per trasporto di persone. A metà dell’800, l’improvviso aumento di concentrazione degli abitanti nei grandi agglomerati urbani della costa orientale degli USA determinò un’impennata dei costi dei terreni edificabili e vi fu quindi la necessità di realizzare costruzioni sempre più alte. Tutto ciò rese gli ascensori indispensabili e determinò un cambio radicale dell’architettura cittadina, basti pensare all’affascinante Skyline di Manhattan e alle case basse in mattoni rossi tipiche di certe zone vecchie della città. Senza l’ascensore non potrebbero esistere le città moderne, sarebbero megalopoli in continuo sviluppo orizzontale, con tutto ciò che questo comporterebbe in termini di spostamenti. In Italia i condomini nuovi hanno ovviamente tutti l’ascensore, ma c’è ancora una realtà di belle case d’epoca che ne sono sprovviste e hanno poco spazio per installarlo; da pagina 30 abbiamo analizzato le più innovative soluzioni speciali su misura in grado di soddisfare tutte le esigenze.

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