Questa sostenibilità… ci piace

Editoriale tratto da Rifare Casa n.39 di Maggio-Giugno 2015

Autore: Nicla de Carolis

Ansiosi di poter finalmente vedere le meravigliose soluzioni dell’EXPO 2015, studiate per la sostenibilità ambientale e coerenti con lo spirito dell’importante progetto Nutrire il pianeta, Energia per la vita (andiamo in stampa prima dell’inaugurazione), parliamo di due progetti già realizzati che, all’insegna della sostenibilità, producono risultati concreti davvero interessanti. La prima è la Fattoria della Piana, cooperativa di allevatori per la produzione lattiero-casearia nata nel 1936, una delle più grandi realtà del settore in Calabria con i suoi formaggi freschi e stagionati prodotti sia con tecnologie all’avanguardia sia con secolari ricette di caseificazione. Questa azienda ha ricevuto il premio Sviluppo Sostenibile 2013, scontrandosi con importanti multinazionali, per la sua centrale di produzione biogas che le consente di essere energeticamente autonoma (con una potenza elettrica generata di 998 kW) e totalmente ecosostenibile. Il biogas si ottiene con la fermentazione di letame e liquame, provenienti dalle stalle, unitamente al siero residuo delle lavorazioni del caseificio. I resti della fermentazione diventano poi concime organico per le coltivazioni di foraggi, che alimenteranno gli allevamenti. L’impianto, costato 4 milioni di euro, permette di aiutare le aziende del territorio a smaltire gli scarti alimentari e zootecnici, nonché di ricavare 2 milioni l’anno dalla vendita dei chilowatt eccedenti. Ma non basta… le stalle sono coperte di pannelli fotovoltaici ed è attivo anche un impianto di fitodepurazione, per purificare l’acqua. Un ecosistema completo, un esempio perfetto di economia circolare, incentrata sul riuso e il riciclo che, come vorrebbe il piano strategico dell’Unione Europea per il settennato 2014/2020, dovrebbe farci superare l’attuale economia lineare, basata sulla produzione di scarti (www.fattoriadellapiana.it). Un’altra realizzazione meno complessa, ma altrettanto entusiasmante e, in più, romantica, è quella dell’albergatore brianzolo Andrea Camesasca che ha deciso di recuperare l’antico Molino del Baggero, uno dei tanti della sua zona, situato a Merone in provincia di Como, sul fiume Lambro, trasformandolo in una piccola centrale idroelettrica. Attraverso un moltiplicatore di giri e un alternatore, la ruota del mulino, mossa dall’acqua, genera energia elettrica pulita, per circa 8 kW di potenza che contribuiscono ad alimentare il fabbisogno del suo hotel (www.casadelmulino.com). Realtà sorprendenti, una al sud e l’altra al nord, che dimostrano come, volendo, anche senza clamore, si possano mettere in piedi progetti veramente sostenibili.

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