La bellezza di essere artigiani

Editoriale tratto da “Far da sé n.456 di Novembre 2015”

Autore: Nicla de Carolis

Dalle pagine della rubrica Bellezza fatta a mano, questo mese dedicata ai maestri del vetro, si ha la sensazione, spesso dimenticata, di quale sia la valenza e l’unicità di produzioni artigianali frutto di esperienza, ricerca, sperimentazione sul campo nei secoli della storia del nostro Paese. Dopo la rivoluzione culturale partita negli anni ‘60 che ha declassato l’artigianato all’ultimo posto e ha indirizzato le nuove generazioni ad occupazioni nel settore dell’informazione, della ricerca scientifica, del terziario in generale, lavori che quindi nulla hanno a che fare con la manualità, sembra si faccia strada un’autorevole corrente di pensiero che vuole rivalutare le attività artigianali. Sembra che piano piano questo discorso diventi convincente e affascinante anche per i giovani che scelgono percorsi formativi più creativi, dove sia inclusa l’abilità manuale arricchita dalla capacità di progettare con sistemi all’avanguardia e da altre competenze che l’artigiano di una volta, sicuramente, non aveva e che comunque allora non gli servivano. Questo anche perché le produzioni artigianali italiane, frutto di millenaria ricerca del dettaglio e del bello, pertanto uniche e irripetibili, sono desiderate dagli abitanti di tutto il mondo e generano un’economia in crescita in un momento in cui molto del resto è in affanno. Per noi il valore delle capacità di chi sa usare mente e mano sono motivo di orgoglio da sempre, tanto che il sottotitolo della nostra testata è artigiani del tempo libero. Quindi ci fa piacere sapere che alcuni illustri economisti, mettendo a fuoco quante e quali qualità debba avere chi aspira a diventare artigiano, abbiano di recente formulato i cinque principi dei mestieri artigianali. “La ricerca del bello: conta sì il profitto ma è ancora più importante l’ossessione per la qualità, la bellezza e la perfezione. Il rifiuto della standardizzazione: no al lavoro in serie, sì alla singolarità e all’unicità. Il rapporto con la materia: l’intelligenza è dappertutto e si può raggiungere in molti modi, ma uno è il modo principale, sporcarsi le mani con la materia con tutti i sensi. La necessità dell’innovazione: ogni problema ha la sua soluzione, per il lavoro artigianale i problemi sono molti, le soluzioni tantissime e l’artigiano deve essere attrezzato ad affrontarle. La formazione: esiste un solo modo per imparare, avere un maestro e una scuola”. Queste regole limpide e concrete, fissate nella realtà così incerta dei nostri giorni, danno entusiasmo e fiducia nel futuro. Altro evento, testimonianza di questo importante rinascimento della manualità e volto a valorizzare una delle più grandi ricchezze del nostro Paese, è la messa online di Italia-sumisura.it, il nuovo portale dell’artigianato artistico italiano, realizzato dalla mitica Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte che ha l’obiettivo di formare nuove generazioni di Maestri d’Arte, salvando le attività artigianali di eccellenza. Sarà un piacere avere una mappa di queste realtà preziose e uniche per poter programmare delle visite che non reggono il confronto neanche con il più grande e fornito degli outlet…

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