Lavorare il rame | Tutte le tecniche

Lavorare il rame non è difficile: si tratta di un materiale duttile, malleabile e resistente nel tempo

Lavorare il rame è un’attività molto interessante perché permette di realizzare numerosi oggetti.

Il rame e l’oro furono i primi metalli scoperti dall’uomo che, già oltre 10.000 anni, fa li utilizzava per fabbricarsi ornamenti e decorazioni; entrambi, ed è questa la ragione del loro antico utilizzo, si trovano in natura in forma di metallo puro.

Tra le caratteristiche fondamentali della lavorazione rame, oltre a quella di essere sufficientemente morbido e malleabile da poter essere lavorato a freddo anche con attrezzi semplici e rozzi, una in particolare ne ha decretato il successo: si ossida solo superficialmente e la patina che viene a formarsi si comporta come una sorta di protettivo.

Lavorazioni rame

Tracciatura

tracciatura rame

Una precisa tracciatura preliminare delle linee lungo le quali il metallo va tagliato o piegato si esegue con una riga metallica ed un bulino; per tracciare una circonferenza su una lamiera possiamo aiutarci con una sesta ed una punta d’acciaio o con un compasso da metalli. Se dobbiamo eseguire dei tagli secondo forme libere utilizziamo delle sagome di cartone da ricalcare, con un pennarello o con una punta, sul metallo.

Curvatura

La facilità con cui il tubo di rame si piega a mano libera non garantisce la precisione della curvatura; il tempo usato per costruirsi una semplice dima di piegatura viene ampiamente ripagato dallo sveltimento e dalla precisione con cui poi si lavora. Si può ovviamente usare una vera e propria matrice di curvatura. Riempiendo il tubo di sabbia fine si ha la certezza che questo non verrà schiacciato in nessun punto.

Tagliare il rame

Lamiere da 0,6-0,8 mm di spessore si tagliano con una buona cesoia, a patto che il taglio sia di lunghezza limitata: le lame dell’utensile, infatti, tendono a divaricare i bordi della lastra e ad assumere quindi una posizione inclinata.
La lamiera di rame si taglia con estrema facilità con una roditrice manuale, assai più efficace dei tradizionali forbicioni; essa infatti non provoca deformazioni.
Per lavori di incisione o di traforo il taglio va fatto con lame sottili a dentatura finissima montate sull’archetto, con passate ampie e regolari.
Il tubo si taglia con precisione in pochi secondi e senza sforzo serrando la rotella del tagliatubi e ruotando l’utensile per alcune volte.

Foratura

foratura del rame

In quanto metallo piuttosto tenero, il rame si fora con facilità con punte da ferro; può essere consigliabile, quando si tratta di tubi, riempire l’interno con un tondino di legno per non schiacciarli. Nessun problema invece a forare lamiere.

Imbutitura

La malleabilità del rame consente di dare ad un oggetto la forma desiderata ribattendone i bordi, su una tavola di legno opportunamente sagomata allo scopo, con un mazzuolo di legno o di gomma; un tubo di rame viene lavorato con la penna del martello all’incudine per allargarne l’estremità.

Torcitura

Il rame può essere ritorto con facilità: un quadrello di rame può essere bloccato in una morsa e attorcigliato a freddo con una chiave a rullino. Tenendo ben in tensione il quadrello la spirale si distribuisce regolarmente su tutta la sua lunghezza.

Lavorare il rame con Tecnica a sbalzo (martellatura)

Con un martelletto a testa particolarmente fine si ribadiscono le pieghe per adattarle alla forma voluta. Una superficie martellata deve presentarsi uniformemente e leggermente ondulata con un effetto estetico piacevole. Ecco come si fa il rame battuto

Piegatura

Una lamiera di rame sufficientemente sottile può anche essere sagomata su un tondino od un tubo dando così origine ad un elegante bordo di finitura che rende il manufatto meno tagliente e pericoloso: l’operazione si esegue per approssimazioni successive bloccando la lastra alla sagoma con una coppia di pinze a scatto e seguendo la piegatura con un martello di plastica.
Piccoli e taglienti elementi di rame vanno piegati con cautela usando una pinza grip e indossando guanti da lavoro.
Fissando la lastra a due estremità su un listello di legno con due morsetti si eseguono anche piegature incrociate.

Rivettatura

E’ preferibile, per unire le fascette al tubo, (e realizzare questo bel cestino portafrutta) utilizzare dei rivetti e non ricorrere alla saldatura che rovinerebbe l’aspetto estetico dell’oggetto. Con una buona rivettatrice il lavoro risulta semplice e veloce e la testa del rivetto diventa un elemento decorativo; le fascette si curvano poi sul tubo con le mani ed il mazzuolo. Esistono corti rivetti in rame che si possono ribattere con il martello.

Saldatura

Due lamiere di rame si uniscono con la brasatura “dolce”, cioè scaldandone con la mazzetta i bordi e sciogliendo una lega piombo/stagno che, per infiltrazione capillare, riempie lo spazio tra i due pezzi. Ma il rame, suo grande pregio, può essere saldato anche con ogni altro tipo di saldatura; devono solo essere evitate saldature troppo ravvicinate perché l’elevata conduttività termica può fondere la lega applicata nel punto precedente.

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Materiale duttile e malleabile

Facilmente reperibile in una discreta gamma di semilavorati, lavorare il rame non richiede attrezzature particolarmente costose né una grandissima abilità manuale: per unire i vari pezzi delle lastre di rame può bastare ad esempio una brasatura dolce a stagno e, per quanto riguarda la sagomatura, le difficoltà di lavorare il rame sono veramente minime.

Il discorso non vale solo per i tubi necessari a realizzare impianti termosanitari, ma anche per i ritagli di lamina di rame e per tutti gli scarti destinati alla fonderia: corti spezzoni di tubo possono trasformarsi in agili volute per un portavasi, mozziconi di cavo elettrico di grosso diametro possono diventare, attorcigliando ad arte mazzetti di filamenti, duraturi quanto originali alberelli, dagli scarti recuperati dal lattoniere possono nascere foglie, fiori e decorazioni varie.

Caratteristiche del rame

Il rame, poi, è un ottimo conduttore di calore ed è l’ideale per incorniciare la bocca di un caminetto o per costruire un’efficace cappa da sistemare in cucina, sopra la zona di cottura: scaldandosi rapidamente per l’azione dei fornelli, il metallo riduce la formazione di condensa ed i fumi grassi salgono più facilmente nel condotto di scarico.

Il rame è un metallo che si adatta meravigliosamente alla tecnica a sbalzo, all’imbutitura, alla saldatura; si può martellarlo, ribatterlo, piegarlo, ricuocerlo, poi indurirlo ancora. Il rame crudo o quello ricotto, che è molto più idoneo ai nostri scopi, si acquista da un rivenditore di metalli.

Rame prezzi

Il prezzo del rame è oggetto di quotazioni internazionali del rame, proprio come l’oro, ma la rivendita al dettaglio dei fogli di rame può riservare qualche sorpresa: ad esempio il rame in fogli costa meno del rame martellato, ossia in fogli sui quali è già stata eseguita una martellatura meccanica che risparmia tempo e fatica.

Rame temprato

Bisogna sempre tenere presente che il rame piegato e ripiegato, battuto e ribattuto, si indurisce nel punto sul quale è esercitato il maggior sforzo di lavoro. Per rendersene conto basta impugnare una barretta e piegarla avanti e indietro più volte: man mano che si procede, questo movimento diventa sempre più faticoso; lavorare il rame in questo modo lo si fa temprare.

Occorre ricordare che lavorare il rame non ammette troppi errori durante la lavorazione e la piegatura: troppe piegature infatti possono romperlo.

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Commenti

  1. Io uso il copper foil che compro in cina a prezzi assurdi.
    1 rotolo da 5.5 mm, di larghezza 33 metri di lunghezza con lo spessore incredibile di 0.010 micron….
    per fare 1 millimetro di spessore occorrono 10.000 fogli…come danno a farlo cosi sottile?

  2. forse ho sbagliato il calcolo…un nanomicron e’ 0,001 micron .un micron sono 1000 nano micron per fare 1 mm. occorrono 1000 micron. di conseguenza in un millimetro ci sono 1.000.000 di nano midnon.
    percio il rame che uso per fare il tiffany occorrono 100.000 fogli. corretto?

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