Cappa in rame per la cucina | Come realizzarla fai da te

Una cappa in rame autocostruita per un ambiente rustico o campagnolo fa rivivere le tradizioni del passato e dona un caldo tono di intimità

Fra gli usi piu classici del rame troviamo la realizzazione di cappe d’aspirazione, che, scaldandosi rapidamente al calore dei fornelli, riducono la condensazione dei fumi grassi facilitandone la risalita nelle canne di scarico, mentre la cappa in rame resta più facile da pulire.

La cappa in rame che proponiamo di realizzare è larga 1000 mm, profonda 500 e alta (eccetto il tubo) 350; comunque, deve sporgere un poco ai lati del piano cottura. La lamiera di rame viene venduta a fogli interi di 1×2 metri, salvo trovare scarti di lavorazione utilizzabili al nostro scopo; ci occorre lamiera da 0,8 mm da cui ricavare il frontale, le due fiancate, il retro e le quattro strisce di giunzione, seguendo le dimensioni riportate nel disegno delle pagine seguenti.

Come progettare una cappa in rame fai da te

progetto cappa cucina
Il disegno prospettico illustra come ricavare le ampiezze degli angoli α e β, in funzione delle misure della cappa, indispensabili per disporre correttamente le tracciature di taglio preliminari.

Per ricavare l’altezza del pannello frontale e posteriore, nonché l’altezza dei due laterali (a meno delle porzioni rettagolari ripiegate) si sfrutta il teorema di Pitagora, applicato ai triangoli ABC, DEF e EFG. Ricavate le lunghezze dei cateti e delle ipotenuse, con un semplice calcolo trigonometrico, si ricava l’ampiezza in gradi degli angoli ? e ?

  • Triangolo ABC AC=350 mm BC=150 mm AB=√(350)2 +(150)2 ≅ 381 mm
  • Triangolo DEF   ED=350 mm DF=400 mm EF=√(350)2 +(400)2 ≅ 531,5 mm
  • Triangolo EFG FG=150 mm EF=531,5 mm EG=√(150)2 +(531,5)2 ≅ 552,2 mm
  • Ampiezza angoli ? e ? ?=arcsin(AB/EG) ≅ 43,62° ?=arcsin(EF/EG) ≅ 74,25°

Lavorazione del rame

In ordine di facilità di taglio e precisione del risultato ci serve la trancia per i tagli lunghi e diritti, la roditrice per i tagli curvi, il seghetto alternativo (da usare con un pezzo di legno di scarto sotto la lastra) e le cesoie, che slabbrano i bordi, da raddrizzare a martellate e rettificare con lima e olio di gomito (a tal proposito consigliamo la lettura della nostra guida su come lavorare il rame)

Alla base del frontale e dei fianchi si realizza, con tre pieghe successive, un canalino sporgente verso l’esterno che irrigidisca il bordo libero dei pezzi. Al termine dei lati inclinati si piega in giù la parte rettangolare dei tre pezzi. Con morsetti e nastro adesivo si monta in bianco la cappa in rame e si misurano con la falsa squadra gli angoli tra frontale e fiancate e fra queste e il resto, per poi piegare per il lungo le quattro strisce di giunzione, dopo aver fatto i fori per il montaggio.

Poggiate e fissate provvisoriamente al loro posto, le strisce si usano come dima per forare la lamiera dei quattro pezzi grandi che, senza sbloccarli, si uniscono con ribattini di rame Ø 3×6 mm. Si calza il tubo sulle linguette bloccandole con un pezzo di legno di scarto, si forano assieme tubo e linguette e si uniscono con rivetti a testa fresata.

Tagliare e piegare la lamiera

Una precisa tracciatura preliminare delle linee di taglio e di quelle di piegatura è l’unica garanzia per una realizzazione stabile ed elegante. La si ottiene con un punteruolo che lasci una riga sottile, ma ben visibile in quanto lucente rispetto alla patina superficiale del metallo; allo scopo può bastare un chiodo guidato contro una riga metallica.
tagliare il rame con la roditrice
Se per il taglio si usa la roditrice, comoda e precisa, bisogna tener conto, nel tracciare le linee di riferimento, della larghezza del truciolo asportato dall’attrezzo. Per questo motivo è meglio non tracciare tutti i pezzi, ma far succedere il taglio a ogni singola tracciatura, riprendendo la misura di volta in volta.
Per eseguire la piega a ricciolo che ingentilisce il profilo inferiore e forma la cornicetta di irrigidimento ci si aiuta con un tondino di ferro contro il quale sagomare la lamiera battendola con il mazzuolo di gomma.
piegare il rame
In mancanza di piegalamiere, per ottenere una piega netta e costante su tutta la lunghezza si blocca il metallo fra due assi a spigolo vivo, poste a un millimetro scarso dalla riga tracciata, e si solleva il lembo libero con le mani.
Aiutandosi con un’altra asse che ripartisca la spinta su tutta Ia lunghezza del lembo, si completa Ia piegatura che viene resa perfetta con delicati colpi di mazzuolo.
ribattini di rame
I pezzi si collegano con ribattini in rame inseriti dal lato a vista e ribattuti dall’interno, appoggiando su un supporto; per non rovinare la testa occorre che il supporto sia rivestito con gomma spessa per assorbire il colpo.

Cappa in rame

KS Tools 140.2175 Cesoia roditrice,265mm
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Accostamento dei pezzi e collegamento

I pezzi finiti si montano “in bianco” bloccandoli con morsetti per accertarsi che combacino esattamente gli uni agli altri, effettuando piccole correzioni se occorre, per non avere sorprese nel montaggio definitivo. Per comporre la cappa si predispone un’incastellatura con travetti di legno tagliati e sagomati, uniti con viti o chiodi.
Nell’appendice quadrata che sporge in alto dal frontale si traccia un cerchio Ø 100 mm attraversato da una croce coi bracci larghi 20 mm: si taglia lungo i bracci con il seghetto alternativo.
I bracci, trasformati in linguette, si ripiegano a 90° verso l’alto con un paio di pinze; i quattro settori triangolari vanno eliminati in modo da ottenere l’apertura circolare per l’uscita dei fumi.
Sulle linguette si calza l’imbocco del tubo, si praticano quattro fori di diametro adeguato che attraversino tubo e linguette e si fissa il tutto con rivetti a testa fresata per non ostacolare l’innesto del tubo di scarico.
cappa rustica in rame
La cappa è completa e pronta per essere installata, previa predisposizione del tratto di tubo che la colleghi al camino seguendo il percorso più idoneo.
Tanto più se deve funzionare solo per tiraggio, la distanza tra la cappa e il piano di cottura dev’essere limitata: la legge stabilisce comunque che per sicurezza non sia inferiore a 65 cm.

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