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Una panchina fai da te in ferro per due che si può mettere anche in casa

panchina fai da te in ferro

Ci sono da fare tagli, piegature nette e curvature di ampio raggio, ma tutto è semplificato dalle sezioni molto contenute delle barre d’acciaio. Questa scelta, unita al design leggiadro, permette di ottenere una panchina fai da te facilmente inseribile anche all’interno della casa, oltre che nel contesto di una veranda o dell’arredo esterno

La panchina fai da te che proponiamo è caratterizzata da una linea leggera e aggraziata, cui contribuiscono anche i sottili e armonici elementi d’acciaio, piattina e tubi, usati per realizzarla. Se per il posizionamento in un parco la panchina deve essere massiccia e di dimensioni generose, nell’ambito casalingo è preferibile, se non necessaria, la progettazione di un complemento d’arredo proporzionato e contenuto, per il quale vanno commisurati anche gli stessi componenti strutturali, per non ritrovarsi, alla fine di tanto lavoro, con un oggetto incoerente sotto il profilo estetico.

Ma la scelta di utilizzare piattina di spessori contenuti (ne abbiamo usata da 5 e da 3 mm) ha anche uno scopo utilitaristico, perché soprattutto quella più sottile, usata per seduta e schienale, consente una certa elasticità al sedile, incrementando la comodità, senza affatto rappresentare un limite per la robustezza, che rimane più che sufficiente. In una certa misura, contribuiscono all’elasticità anche le gambe fatte con piattina da 5 mm di spessore, grazie alla forma arcuata di quelle anteriori, seppure la loro flessione sia contenuta dalla traversa di giunzione con le gambe posteriori. Le estremità sottili hanno imposto di dotare le gambe di piedini fatti con pezzi di piattina, in modo che l’appoggio a terra ricada su una superficie più ampia.

Analizzando le fasi costruttive, non si rilevano difficoltà serie in questo lavoro: la piegatura di netto delle gambe posteriori e la curvatura che va data a quelle anteriori, sono semplificate dallo spessore contenuto della piattina di cui sono costituite. La sagomatura nella parte alta centrale dello schienale non è una piegatura, ma l’unione con saldatura di pezzi di tubolare tagliato ad hoc.

I momenti che richiedono attenzioni particolari sono l’assemblaggio finale di schienale e seduta sui sostegni, perché eventuali errori di allineamento restano evidenti; la saldatura dei piedini alla base delle gambe; la cura nel fare le saldature e la loro regolarizzazione per l’estetica e la buona fruizione della panchina fai da te.

Materiale utilizzato per realizzare la panchina fai da te

Taglio, preparazione dei pezzi e assemblaggio

Allestimento conclusivo e finiture

La prima unione fra le sezioni di panchina riguarda lo schienale e uno dei sostegni laterali. Prendiamoci il tempo necessario per essere sicuri che lo schienale, messo in piedi, ricada verticalmente sul piano d’appoggio su cui è steso il sostegno. Per tenerlo in posizione usiamo due tavole incrociate a un’estremità e bloccate al tubolare con un morsetto ben serrato.
Prima di approcciare l’unione di schienale, seduta e sostegni ci si deve accertare che questi elementi, appoggiati in piano uno per volta sul banco, non siano minimamente svergoli, a causa delle saldature che tirano. In tal caso vanno raddrizzati forzandoli con una leva lunga e robusta.
Per saldare i piedini alla base dei sostegni mettiamo la panchina fai da te in piedi e assicuriamoci che le quattro gambe tocchino a terra; messi in posizione i piedini, li saldiamo uno per volta. In questo modo, siamo sicuri che restino piatti rispetto al pavimento.
Per unire le sfere agli angoli superiori dello schienale si sfruttano le porzioni di piattina che debordano verso l’alto la saldatura del tubolare orizzontale. Anche in questo caso va fatta una bella pulizia della saldatura, per regolarizzarla.
Completate le saldature per il montaggio della panchina fai da te, facciamo un controllo finale alla ricerca di asperità e spigoli vivi che possano essere sgradevoli al tatto e fare impigliare gli indumenti di chi si siede. Tutti i bordi vanno passati con la mano e, nel caso, levigati a dovere.
La finitura per un manufatto di questo genere, se destinato all’esposizione alle intemperie, è fatta dando una mano di fondo antiruggine e in seguito almeno due mani di smalto. Prima di qualsiasi applicazione di vernice bisogna pulire bene l’acciaio con diluente nitro per togliere le tracce di unto.
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