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Tornio fresa combinato fai da te | Guida illustrata progettazione

Tornio fresa combinato

Gli esperti far da sé vanno costantemente alla ricerca del miglioramento degli strumenti che utilizzano. Ecco una guida eccellente per realizzare un aggiuntivo tornio fresa combinato

Il tornio per legno è uno strumento che, date le sue caratteristiche e funzionalità, permette una lavorazione molto particolare del legno, difficilmente ottenibile in altro modo. Tuttavia c’è chi non si accontenta e, trovando limitanti le normali funzioni di un comune tornio, grazie a un connubio di creatività e competenza tecnica, si ingegna nel progettare e costruire aggiuntivi che consentano di andare oltre quei limiti. Anche fra i nostri lettori ci sono di questi geni, uno per esempio è Guido Ricci e ce lo dimostra proprio in queste pagine, proponendo la sua recente costruzione di un aggiuntivo tornio fresa combinato: un castello da montare sulle barre longitudinali, che regge una fresatrice, offrendole ben 3 distinte possibilità di regolazione su 3 assi, dando un forte impulso alla versatilità dell’insieme. Prerogative di un aggiuntivo tornio fresa combinato devono essere

Per ottenere queste caratteristiche è necessario saper lavorare i metalli con strumenti come il tornio (ecco qui una guida per costruire un tornio fai da te professionale) e la fresa (questa volta per metallo), saper saldare parti in acciaio inox e in alluminio, sapere come si risolvono le tolleranze nei casi di organi in movimento, usando all’occorrenza cuscinetti, boccole, gabbie e sfere.

La costruzione del castello per l’aggiuntivo tornio fresa combinato

 

I componenti strutturali dell’aggiuntivo tornio fresa combinato sono realizzati in alluminio, usando piastre di spessore elevato, in modo da assicurare la necessaria rigidità e robustezza, ma ottenendo un’insieme di peso decisamente contenuto. Il castello di alluminio è integrato dalle necessarie componenti che assicurano il movimento e i fissaggi; in questi casi i materiali sono diversi, potendosi trovare ancora alluminio, ma anche acciaio e ottone.
Due spesse piastre parallele hanno il compito di sostenere la fresatrice; allo scopo su di esse vengono praticati due fori di misura per ricevere il collare della macchina, nella fattispecie una di quelle con il corpo snello, che risulta più leggera e meno ingombrante per questo particolare utilizzo.
Tra le due piastre è inserito il sistema di fissaggio della fresatrice che fa affidamento su un sistema a vite, con manopola di bachelite che, avvitandola, attua una pressione laterale e ferma saldamente la macchina nella sua posizione. Si nota che le piastre a sostegno della fresatrice sono fissate a una flangia rotonda (sempre di alluminio).
Questa è, a sua volta, accoppiata a una seconda flangia di identiche dimensioni. Quella che porta la fresatrice può ruotare su quella sottostante di 90° offrendo la possibilità alla macchina di assumere una tale inclinazione di lavoro sul pezzo. Le staffe circolari sono solidali con un sistema di scorrimento longitudinale su binario che permette di traslare la fresatrice, ma, per sostenere il forte sbalzo, dato dalla lunghezza delle piastre di sostegno della stessa, e impedire ogni possibilità di flessione, l’estremità delle piastre si incerniera con una barra liscia parallela al binario, con sistema di blocco della posizione.

 

Il castello che regge la fresatrice è sorretto da una base mobile formata da una piastra d’alluminio e dai componenti che ne permettono lo scorrimento sulla base fissa sottostante. Lo scorrimento è di 40 mm ed è assicurato da due barre, mentre la regolazione è affidata a una vite senza fine centrale con molla di spinta che riduce anche l’effetto del minimo gioco del filetto. La vite senza fine è comandata da un volantino. La base fissa è dotata di un sistema di attacco alle barre principali del tornio.

 

Operatività anche a tornio fermo

 

Facendo riferimento anche ai disegni soprastanti, si nota come il castello dell’aggiuntivo tornio fresa combinato, che regge la fresatrice, renda possibile la regolazione continua dell’inclinazione dell’utensile da 0 a 90° e, contemporaneamente, lo spostamento dal basso verso l’alto della macchina, lungo la coppia binario-barra laterale. Mentre la regolazione dell’inclinazione è da effettuarsi a motori fermi, allentando e poi serrando un bullone che libera e rende solidali le due flange rotonde, il controllo dello scorrimento in altezza è affidato a una manovella posta in testa a una vite senza fine e ovviamente deve essere effettuato durante la lavorazione.
Prerogativa dell’aggiuntivo tornio fresa combinato con fresatrice è quella di poter azionare anche soltanto quest’ultima e non il motore del tornio; questo permette la rimozione di materiale pilotando a mano la rotazione del pezzo sul mandrino del tornio e limitando la lavorazione a determinati settori per ottenere così pezzi del tutto speciali e/o asimmetrici.
La realizzazione di un foro cieco a un pezzo in lavorazione diventa operazione semplice e soprattutto molto precisa, potendo contare sulla calibrazione al millimetro della profondità di azione della fresa, senza correre il rischio di assottigliare troppo il fondo ed eventualmente la parete del manufatto.
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