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Rifare il sottopiede di una scarpa

Il sottopiede è quella parte interna della calzatura che la rende confortevole, facendo da cuscinetto sopra il cuoio di tacco e suola, garantendo la traspirazione del piede

Con l’utilizzo, tra lo sfregamento interno e la sudorazione, anche questa parte è soggetta a logorarsi.

La sostituzione del sottopiede

 

Lavorando all’interno della tomaia con una lama, in corrispondenza del calcagno, si cerca di sollevare il sottopiede; se risulta ancora incollato ci si aiuta con un solvente per ammorbidire la colla. Eventuali tracce di adesivo o residui del vecchio sottopiede che rimangono all’interno della scarpa vanno raschiati, poi si passa una spugna appena umida.

 

Estratto il vecchio sottopiede lo si appoggia su una pelle di capretto per utilizzarlo come dima. Con la lama del coltello si segue il contorno del sottopiede e si incide la pelle.

 

L’operazione di taglio va eseguita su un tappetino di materiale compatto; non dev’essere né tanto rigido da fare scudo alla lama e rovinarne il filo, né tanto morbido da essere attraversato totalmente dalla lama stessa, che inciderebbe il piano e si rovinerebbe. Il profilo va quindi regolarizzato e “scarnito” su tutto il perimetro, poi provato all’interno della calzatura prima del fissaggio definitivo.

 

Con un pennellino si applica la colla a contatto, senza avvicinarsi troppo ai bordi per non rischiare di macchiare la pelle della scarpa.

 

La colla a contatto va stesa anche sulla faccia inferiore del sottopiede, poi va lasciata riposare 10-20 minuti a seconda della temperatura ambiente per consentire ai solventi di evaporare.

 

Quando la colla non è più appiccicosa si inserisce il sottopiede nella calzatura: tenendolo piegato in due, con la parte pulita di sopra, si inserisce all’interno della scarpa, mettendo prima la punta, ma tenendola sollevata dall’appoggio perché bisogna prima centrare perfettamente la parte posteriore del tallone. Fatta aderire questa parte, si appoggia progressivamente anche la parte avanti e si preme prima con le mani e poi, per arrivare in punta, aiutandosi con qualche utensile. Si preme energicamente su tutta la superficie e la scarpa può essere indossata.

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