Tavolo modulare fai da te

Una composizione a moduli di due colori che può cambiare aspetto e proporsi in più configurazioni per essere utilizzata in modo differente a seconda delle esigenze estetiche e pratiche.

Questo tavolo modulare è l’esempio classico di come il fai da te risulti fondamentale per ottenere esattamente ciò che si vuole. Proviamo a immaginare il tavolino da salotto non come un complemento d’arredo stabile e definito, ma come un insieme di parti che, scomposte e ricomposte, ci permettano di avere una struttura di altezza, larghezza e forma variabile, fino a sdoppiarla per avere due elementi anziché uno solo, a nostro piacimento e misura.

Il tavolo modulare fai da te si sviluppa dalla replica in serie di un modulo base di MDF, una sorta di scatola che misura 520x520x130 mm, aperta da un lato per contenere giornali, telecomandi, DVD o altri oggetti simili. Non è il caso di avventurarsi in incastri o spinature, l’assemblaggio delle parti con colla e chiodini si rivela più che sufficiente allo scopo.

Per realizzare il tavolo modulare possono bastare 4 moduli, ma un quinto ci amplia ulteriormente il numero delle configurazioni possibili: non sono vincolati in alcun modo, vengono semplicemente affiancati e sovrapposti di volta in volta. Solo nel caso si voglia ottenere un ampio piano come quello visibile in questa foto bisogna per forza unirli per avvitatura. L’idea di rifinire i moduli con due tonalità di colore contrastanti, in linea con gli arredi, amplifica la versatilità di questo tavolo modulare: una stessa forma assume un aspetto differente a seconda della sequenza cromatica orizzontale e verticale. Ma, ovviamente, si può scegliere qualsiasi altra finitura.

Possibili combinazioni del tavolo modulare fai da te

  1. Una composizione apparentemente casuale dà origine a diversi piani d’appoggio posti su più livelli.
  2. Il quinto modulo fornisce diverse possibilità di allestimento, sia come forme componibili sia come accostamento dei colori; le aperture possono rimanere tutte rivolte verso il divano, se si vuole un profilo esterno più lineare, o in parte anche sugli altri lati.
  3. Utilizzando solo 4 moduli si può scegliere se formare un tavolino unico
  4. o due indipendenti: l’alternanza dei colori dà movimento.

Cosa occorre per costruire un tavolino modulare fai da te:

Tavolo modulare 77

 

  • MDF da 12 mm: 2 pezzi (A) da 520×520 mm, 2 (B) da 106×520 mm, (C) da 106×496 mm.
  • carta vetrata
  • chiodini 1,4×35 mm
  • colla vinilica
  • cementite
  • smalto in due colori
  • Solo per il tavolo quadrato: un pannello di MDF (D) da 12x800x800 mm; viti Ø 4×20 mm

La costruzione di un singolo modulo

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  1. Per disporre di una guida di montaggio sicura appoggiamo uno dei pannelli A sul piano di lavoro e incastriamolo tra due listelli che avvitiamo provvisoriamente al piano stesso.
  2. Sfiliamo il pannello e fissiamo ai due listelli i lati B con morsetti, ben appoggiati al piano di lavoro; stendiamo un filo di colla sul bordo superiore e appoggiamovi, ben allineato, uno dei pannelli, sul quale abbiamo preinserito i chiodini lungo il perimetro, su tre lati, in corrispondenza di una linea tracciata a matita a 6 mm dal bordo.
  3. Conficchiamo i chiodini mantenendoli in verticale, così che rimangano perfettamente al centro dello spessore dei lati.
  4. Resta da collegare il lato C per completare il perimetro: stendiamo la colla sul bordo superiore, poi solleviamo un poco la struttura e incastriamo il pezzo tra i lati B, controllando l’allineamento. Premiamo l’insieme sul piano.
  5. Stabilizziamo l’incollaggio con una coppia di chiodini, poi eliminiamo la colla in eccesso con un panno umido.
  6. Capovolgiamo la struttura e, sempre mantenendola tra i listelli guida, completiamo il modulo con l’altro pannello A, anch’esso incollato e inchiodato.
  7. Estraiamo dalle guide il modulo completato e rinforziamo il collegamento dei lati al dorso con un chiodino per parte che attraversi B e vada a conficcarsi nello spessore di C.
  8. Con una passata di levigatrice uniformiamo tutti i bordi di collegamento tra le parti, eliminando eventuali scalini.
  9. Stendiamo dapprima una mano di fondo, carteggiamo e applichiamo due mani di smalto. Il rullino ci permette una finitura uniforme e di stendere la finitura anche sulle facce interne. La faccia esterna del pannello inferiore va lasciata grezza, per evitare che, impilando i moduli, possano incollarsi.

Disposizione a tavolino con una sola gamba

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  1. Per questa configurazione occorrono 5 moduli: uno fa da base, in posizione centrale, gli altri 4 sono disposti a correre, con un’apertura su ciascun lato, alternando i colori. Tra base e piano viene inserito il pannello D di collegamento, al quale vanno avvitati i moduli affinché il tavolino risulti stabile.
  2. Sul pannello, in posizione centrale, tracciamo il perimetro del modulo di base; più all’interno di 6 mm dalla tracciatura riportiamo le linee di riferimento per inserire le viti. Teniamo questa faccia rivolta verso l’alto, appoggiamo il pannello sul modulo base e, aiutandoci con il metro, centriamolo esattamente su di esso. Inseriamo le viti da sopra.
  3. Componiamo il piano a terra, con la faccia grezza rivolta in alto: tracciamo due diagonali e, con questo riferimento, centriamo il pannello con la base avvitata, facendo coincidere i suoi angoli con le diagonali.
  4. Inseriamo una vite al centro di ciascun angolo, più due in posizione centrale su ciascun lato.

Disposizione a scala asimmetrica

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L’MDF ha un certo peso, per cui i moduli risultano abbastanza stabili per semplice appoggio anche se si realizzano composizioni sfalsate. Possiamo iniziare disponendo due moduli ben allineati (1), con le aperture rivolte all’interno per avere un perimetro chiuso; su questi centriamo un terzo modulo affiancato da un quarto che rimane a sbalzo sui precedenti (2), questa volta con le feritoie rivolte all’esterno, su un lato a scelta. Il modulo a sbalzo risulterebbe abbastanza precario, ma la sovrapposizione di un quinto modulo, centrato sui precedenti (3), ha un peso sufficiente a restituirgli stabilità. Qui i moduli risultano sfalsati lateralmente, ma allineati verso l’esterno: nulla toglie che si possa ridurre lo sbalzo laterale sfalsando i moduli anche sugli altri lati, ottenendo una struttura ancor più complessa e originale.

Combinazioni verticali

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  1. Essendo i lati B e C racchiusi tra i pannelli A, ciascun modulo risulta esattamente alto 1/4 della larghezza (106+12+12=130): questo ci permette di ottenere una struttura uniforme composta da 4 moduli sovrapposti affiancati a un quinto disposto in verticale, utilizzabile come portalibri o portariviste.
  2. Quattro moduli impilati formano un cubo perfetto: l’unica variante geometrica è data dalla posizione delle aperture, in linea o sfalsate.
  3. Mentre la configurazione precedente ha un’altezza ideale per la collocazione a lato del divano, quella composta da tre soli moduli si presta meglio per essere posizionata frontalmente.
  4. Eccentrica, ma d’effetto, la disposizione dei moduli sfalsati di 45° a salire: il risultato è una forma alquanto spigolosa, dove però i moduli dello stesso colore risultano allineati.

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