Site icon Bricoportale

Presepe di Manarola | un incanto meraviglioso

presepe di manarola

Il presepe di Manarola è caratteristico perché una collina intera a Natale si copre con fantastiche figure fatte con materiali poverissimi

Un viaggio notturno lungo le coste liguri di levante durante il periodo natalizio riserva una sorprendente visione: sul nero di una collina brillano di luci colorate le figure di un presepe tutte in cammino verso la sommità, dove si staglia la capanna con la Natività. Siamo a Manarola, uno dei borghi delle Cinque Terre: a operare questo prodigio è un ferroviere in pensione, Mario Andreoli, di 75 anni che da oltre 40 ne cura la costruzione e l’installazione. Le origini di questa gigantesca opera risalgono ai primi anni 60: da allora la rappresentazione del presepe si è arricchita di nuovi personaggi ed elementi che Mario ha costruito da solo, con semplicità e perizia, utilizzando materiali recuperati e legnami di scarto. Anno dopo anno, superando ogni difficoltà, riposiziona tutti i componenti del suo presepe, utilizzando ganci metallici o giunti “Innocenti”, sulle strutture portanti fatte con tubi da ponteggio che hanno bisogno di una continua manutenzione per non cadere vittime della ruggine. Le figure sono distribuite sui terrazzamenti di una collina di 4000 mq insieme ai vigneti dello Sciacchetrà. Su questo terreno privo di strade sembrerebbe impossibile installare una tale mole di figure, ma i ripidissimi dislivelli sono superati grazie ad un curioso trenino a cremagliera, mosso da un motore a scoppio che viene quotidianamente utilizzato dai contadini locali. Al calar della sera, da metà dicembre alla fine di febbraio, le 250 figure che affollano la collina di Manarola si illuminano di migliaia di lampadine collegate con 8 km di cavi su 22 linee elettriche diverse. Il signor Andreoli compone i personaggi del suo presepe con i materiali di recupero più eterogenei e con incredibile fantasia: alcuni personaggi sono realizzati con piattine metalliche e pezzi di rete contornati sul bordo esterno da file di lampadine legate con fili metallici, altri sono sagome illuminate dall’interno; le pecore nascono da un bidoncino di plastica, molte teste sono insalatiere, mentre i pannelli di perlinato servono per i fondi. Anche le stecche delle vecchie tapparelle, dopo essere state verniciate di bianco, vengono riutilizzate come supporto riflettente per le lampadine: il bianco è il colore predominante perché riflette e diffonde efficacemente la luce. Un lavoro umile, la cui magia si rinnova di anno in anno, e la cui fama ha varcato i confini italiani finendo sul libro dei Guinness. 

Le linee stilizzate delle figure del presepe di Manarola

Le forme dei personaggi parrebbero eccessivamente stilizzate ma, dato che il presepe va visto comunque da lontano per apprezzarne la monumentalità, le minuzie risulterebbero invisibili: è stato scelto quindi di mettere in risalto i particolari essenziali (teste, corone, zampe) trascurando occhi, bocche e vestito. Gli ultimi arrivati sono i cammelli sgravati del carico, i Re Magi a piedi, le scene marine di barche e pesci e lo stormo di colombe nonché la voluta aggiunta di un un vecchietto curvo che si avvicina alla capanna appoggiandosi al bastone a rappresentare i disabili; infine un monumentale Crocifisso realizzato dalla scultrice Katia Bellati di Vezzano Ligure e donato a Manarola.

Per mantenersi aggiornati sugli eventi del presepe di Manarola visita il sito ufficiale

Exit mobile version