Boom del fai da te?

Editoriale tratto da “Far da sé n.434 Gennaio 2014”

Autore: Carlo De Benedetti

A “fare di necessità virtù” gli Italiani sono da sempre molto bravi e anche in questa crisi, che non accenna ad attenuare i suoi morsi, la nostra tradizionale capacità di arrangiarci, traendo da un male un bene, si è ancora una volta manifestata alla grande. Se ne è accorto anche Il Sole 24 ore che in un articolo, citando un’indagine Swg per la confederazione nazionale dell’artigianato, ha affermato che “il 51% degli Italiani confessa di arrangiarsi da solo in tutti i casi in cui è possibile e… un altro 25% si affida, prima di chiamare un tecnico, a qualche amico che se ne intenda”.

Si scopre quindi che sanitari, serramenti, pavimenti, prese elettriche e mobili sono i campi in cui si preferisce non ricorrere al tecnico per fare da soli, che imbiancare i locali, installare nuovi punti luce, riparare le perdite del lavandino, sostituire le piastrelle del bagno, posare il parquet, riparare elettrodomestici e costruire piccoli oggetti di arredo sono i lavori più diffusi.

E si conclude infine che “il fare è appreso con l’esperienza, ma anche con uno studio applicato, perché il passo da brico-urgenza a brico-mania è breve”: e si citano i corsi realizzati da alcune grandi catene di negozi fai da te o i molti siti e portali concentrati su bricolage e riparazioni.

Quando leggiamo queste banalità (ogni due o tre anni, da trent’anni a questa parte, spunta fuori un nuovo studio che dice sempre le stesse cose, compresa quelle delle donne che diventano protagoniste del fai da te) verrebbe da sorridere: se c’è qualcuno che conosce il mondo del fai da te siamo noi che per primi gli abbiamo dato voce e nome in Italia (tanto è vero che questa rivista entra con questo fascicolo nel suo 40° anno di vita), che pubblichiamo riviste e libri su questo argomento, che editiamo il bricoportale.it adesso in una versione completamente rinnovata e straripante di contenuti, che siamo la fonte da cui tutti gli improvvisatori del settore scopiazzano immagini e testi, che sappiamo quanto sia difficile fare cultura e divulgazione del bricolage pur avendolo fatto per primarie aziende e catene di negozi, che abbiamo l’inestimabile risorsa di decine di migliaia di abbonati e lettori che con le loro opere ci consentono di avere sempre il polso del fai da te italiano.

Se fossero vere le percentuali citate, se il 51% degli Italiani fossero dei bricoleur, se il 25% si rivolgesse ad amici bricoleur, FAR DA SE’ venderebbe qualche milione di copie ogni mese! Nella realtà è vero che gli appassionati di bricolage crescono e che molte donne si affacciano con interesse a questo mondo, ma quanto bisogna ancora investire in energie e in entusiasmo, cominciando dai giovani e dai ragazzi, per farlo diventare un salutare interesse di massa!

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