Gioca bene e con arte

Tratto da “Fai da te n.83 – Agosto/Settembre 2017”

Autore: Nicla de Carolis

I mattoncini LEGO sono conosciuti a tutte le latitudini, adesso anche nel grande mercato della Cina, e accompagnano l’infanzia di intere generazioni sostenendone il pensiero creativo e quello logico, ma al contempo anche le altre abilità più pratiche, il tutto attraverso il gioco e la manualità.

ll nome LEGO coniato nel 1934, deriva dall’unione delle parole danesi “leg godtche significa “gioca bene“. La creatività che questi essenziali e geniali pezzi di plastica a incastro ispirano ha affascinato anche il mondo dell’arte e dell’industria, con opere moderne che stupiscono e si fanno guardare.

L’artista americano Nathan Sawaya, appassionato fin da bambino dei mattoncini LEGO e due tra le cento opere esposte a The Art of the Brick: una mostra unica che si è chiusa a gennaio di quest’anno a Milano: “Yellow”, mattoncini da 28 x 35 x 19 (COLLECTION HUMAN CONDITION) e “Dress”, mattoncini da 54 x 34 x 44.

Galileo Galilei in LEGO 2016 (cm 152 x 114 x 1,7) del noto artista cinese Ai Weiwei esposta a Palazzo Strozzi, Firenze alla sua personale di quest’anno.

Modellino, scala 1:1, della McLaren 720S fatta di Lego, presentata al Goodwood Festival of Speed, a luglio, in Inghilterra, la cui realizzazione ha richiesto oltre 2mila ore di lavoro e più di 267mila mattoncini per un peso di 1,6 tonnellate, maggiore di quello di una vera 720S.

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