Compost e mulching per un giardinaggio “circolare”

Tratto da “In Giardino n.63 – Maggio-Giugno 2018″

Autore: Nicla de Carolis

Si sente parlare spesso di economia circolare, il nuovo (ma anche vecchio perché è quello praticato prima dell’avvento dell’economia industriale) modello a cui tutte le aziende oggi dovrebbero adeguarsi e che si pone come alternativa al sin qui perseguito modello di economia lineare in cui le lavorazioni si concludono con la produzione di rifiuti, scarti e inquinanti.

L’economia circolare, al contrario, è un sistema in cui tutte le fasi sono organizzate in modo che i rifiuti diventino risorse per un altro processo produttivo e imita il concetto di “ciclo chiuso” o “rigenerativo” proprio della natura, che dovrebbe impedire ai rifiuti di riempire la terra e… di soffocarci. Questo ciclo rigenerativo/chiuso che tutti dovremmo prendere in considerazione nella vita di ogni giorno per cercare di non danneggiare ulteriormente il nostro pianeta, dovrebbe più che mai essere applicato alla gestione del giardino; invece, in questo periodo, capita frequentemente di vedere cassonetti dell’indifferenziata sulla strada per raggiungere la nostra redazione a un paio di chilometri da Gavi (un paese del Piemonte di circa 4000 abitanti noto per l’omonimo vino bianco) enormi sacchi neri contenenti erba tagliata o foglie secche.

La cosa è veramente sconcertante perché in questa bella campagna le case, che siano di coltivatori, di residenti o di vacanzieri, hanno tutte grandi terreni di pertinenza nei quali potrebbe essere ricavato un posto per fare compostaggio (compost). Basterebbe un apposito contenitore o semplicemente un piccolo spazio delimitato da una rete o anche libero per far decomporre foglie, rametti, erbacce potature ed erba tagliata aiutati da appositi “acceleratori” biologici; questo mix diventerebbe la più fantastica ricetta nutriente per le piante, un “condimento” che con quei semplici e ottimi ingredienti potrebbe fare veri miracoli senza l’utilizzo di prodotti chimici, riciclando gli scarti e senza riempire i bidoni delle immondizie con tutto ciò che la cosa comporta in termini di dispendio di denaro e di inquinamento.

E per far sì che anche l’erba del prato segua un moderno, in questo caso, percorso a ciclo chiuso, c’è il mulching (riciclaggio in italiano), ovvero il processo di sminuzzamento o, addirittura, polverizzazione dell’erba, possibile con i modelli più evoluti di tagliaerba, che così finemente tagliata si decompone molto più rapidamente formando una ricca concimazione naturale e rilasciando acqua nel terreno. Un vero aiuto per avere un bel prato con meno fatica e contribuendo anche in questo caso a un ottimo modello di giardinaggio “circolare”.

 

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