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Restaurare una porta passo-passo

Restaurare una porta

La specchiatura è contornata di vetri colorati come usava nelle ville del primo ‘900; ecco come restaurare una porta datata, ma ancora solida, ripristinando anche il grosso vetro centrale andato in frantumi

Restaurare una porta di quasi un secolo, in buono stato di conservazione sul piano strutturale, riportandola a nuovo, richiede solo pazienza e olio di gomito.

Per fortuna la parte vetrata si presenta in buono stato, manca solo il vetro centrale, in origine neutro, che può essere facilmente riprodotto identico o colorato. Il tempo e la mancanza di un trattamento di fondo hanno provocato il distacco dello smalto, steso in un’unica mano.

Mentre il telaio dell’anta è realizzato in legno robusto e massiccio, la parte cieca della specchiatura è realizzata con tavolette sottili affiancate, di legno meno nobile, facili ad essere crepate o imbarcate dall’esposizione all’umidità.

Se occorre, si può provvedere alla loro sostituzione o al ripristino, visto che la natura del legno, anche se diversa dall’originale, viene nascosta dallo smalto di finitura.

Le parti da smontare
Tutto ciò che è ferramenta dev’essere rimosso, per essere riportato in buono stato o sostituito e per non intralciare il restauro.

In passato non si andava troppo per il sottile e la finitura veniva spesso applicata direttamente sul legno; questo agevola nella sua rimozione dalle superfici maggiori, più delicata la scrostatura dei profili dove di solito si accumula una quantità maggiore di smalto.

Bisogna inoltre prestare attenzione alle vibrazioni e agli urti che possono rompere i vetri, visto che è meglio evitare di rimuoverli.

La cornice principale è solitamente realizzata con incastri, la cui solidità va verificata ed eventualmente ripristinata con colla vinilica, oppure intercettando l’incastro inserendo un paio di spine passanti.

Stucco e carta vetrata uniformano le irregolarità, di solito più marcate nella parte inferiore, più soggetta ad urti e scalfitture.
Se la serratura è da sostituire, non è scontato trovarne una uguale: bisogna tener conto del senso di apertura, dell’altezza e della distanza tra il centro del quadrello e la piastra frontale; se occorre, si può adattare una serratura nuova con paziente lavoro di scalpello.

Se abbiamo recuperato solo la porta, che sicuramente non ha una misura standard, occorre anche far realizzare ed installare un telaio che la supporti.

Restaurare una porta, il ritorno all’originale

  1. la vecchia finitura dev’essere completamente asportata con lavoro di spatola e, dove presenta una maggiore adesione, con la termopistola, che scioglie lo smalto.
  2. rimuovere le viti per smontare le cerniere può essere difficoltoso: se occorre, si può forare con una punta da trapano dello stesso diametro della testa, per farla saltare.
  3. maniglia e serratura, se possono essere recuperate, vanno ripulite dalla ruggine ed i meccanismi vanno lubrificati.

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Rimessa a nuovo

  1. crepe, fori e scheggiature si stuccano con un prodotto specifico per legno, livellando la superficie con la spatola, premendo bene per ottenere un riempimento compatto.
  2. i vetri originali vanno ripuliti con particolare attenzione: il tempo e l’esposizione ai raggi solari ne hanno aumentato la fragilità.
  3. prima di passare ai trattamenti finali i vetri vanno protetti con strisce di nastro adesivo di carta, curando bene il collegamento ai lati e negli angoli per evitare infiltrazioni di smalto.
  4. per restituire compattezza al legno è buona cosa applicare un prodotto consolidante, a base di resine termoplastiche.
    Penetrando nelle fibre, svolge un’azione impregnante e riempitiva e ne evita lo sfarinamento, proteggendolo dall’usura e compattando le fibre.
  5. l’applicazione di una mano di cementite, seguita da carteggiatura con carta a grana fine, assicura una buona adesione dello smalto, da stendere in due mani.

Sostituire il vetro

Il vetro centrale va fatto tagliare esattamente a misura della sede meno un paio di millimetri su tutto il perimetro. Questo permette di inserirlo e di farlo appoggiare sulla cornice senza difficoltà o impuntamenti con rischio di rottura, considerate le discrete dimensioni.

Dal lato opposto alla cornice di appoggio il vetro va bloccato con listelli fermavetro, tagliati esattamente a misura e con le estremità bisellate a 45°. Il fissaggio si effettua con gruppini inseriti alla traditora, cioè con una leggera inclinazione.

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