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Lavorare il policarbonato

policarbonato

Il policarbonato alveolare è un materiale resistentissimo, traslucido e variamente colorato, ben più leggero del vetro

 

 

Lo troviamo in pannelli che presentano diverse lavorazioni superficiali, facili da lavorare per realizzare divisori ed oggetti inconsueti: la struttura interna di rinforzo, infatti, oltre a garantire la rigidità e la resistenza, forma cavità che si prestano anche per contenere oggetti sottili, oppure per essere riempite con perline, sabbie colorate o altri particolari minuti, a seconda dello spessore della lastra che varia da 4 a 32 mm.

Come lavorarlo

Il taglio del pannello di policarbonato si esegue con una sega a dorso rigido a dentatura fine, dopo aver eseguito una traccia con un oggetto appuntito. Il taglio può essere rifinito con una leggera carteggiatura.

 

Il collegamento di parti diverse si effettua con adesivo a contatto che si applica su entrambe le parti da unire e si lascia asciugare per qualche minuto prima di portare i pezzi a contatto. Pulire subito eventuali colature di adesivo.

 

Per occludere le aperture dei pannelli, rifinirne i bordi o collegarli uno all’altro senza alterare la rigidità e la stabilità dell’insieme, si può far ricorso a profili metallici o plastici dedicati allo scopo.

Realizzazioni in policarbonato

Nella prima foto della pagina vediamo una chiusura per vasca realizzata forzando negli alveoli biglie variamente colorate (spinte dentro con un listello) che sembrano sospese all’interno della struttura semitrasparente.

 

Riempiendo gli alveoli del policarbonato con semi, chicchi di caffè, grano per formare fasce di aspetto diverso si può ottenere il piano per un vassoio. Il bordo e le due impugnature sono applicate forando il pannello e piazzando due coppie di bulloni con dadi di bloccaggio.

 

Una spessa lastra riempita con fili e spaghi colorati, bordata con profili di alluminio, diventa il piano di un tavolo.

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