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Godrone per tornio | Come decorare il legno

godrone

La godronatura è l’esecuzione di una o più strisce decorative sulla superficie del pezzo tornito; si esegue con il godrone, un particolare ferro per tornitura

Nell’utilizzo del godrone il tornio assume un ruolo importante perché la godronatura va eseguita con il pezzo in rotazione: una rotazione ben calibrata su un basso numero di giri al minuto, cosa fondamentale per avere il massimo controllo dello strumento dal momento dell’attacco a quello dello stacco dal pezzo, tenuto conto che a ogni giro del pezzo la ruota lascia la sua impronta.

Questo accessorio ha come parte attiva una ruota di incisione che gira libera all’apice dell’impugnatura.

Vi sono 7 forme di godrone. Una crea una texture e la si usa a velocità abbastanza elevata (1000 giri). Tre lavorano ad asportazione e creano un motivo a spirale; questi richiedono velocità bassa (circa 400 giri) e vanno utilizzati con un fermo che permette di mantenere costante l’inclinazione della spirale desiderata.

Altri tre lavorano a pressione, si usano su legni teneri e ottengono un lavoro preciso se la circonferenza del pezzo è un multiplo del passo del godrone, altrimenti si ottiene un disegno diverso e particolare (sovrapposto).

Come godronare

Il momento per eseguire la godronatura è a manufatto tornito, prima della carteggiatura e dell’applicazione della finitura. Tuttavia, va tenuto conto che molti manufatti, come i piatti, i vasi e le ciotole, richiedono la tornitura su due lati, quindi va seguita una certa gerarchia nelle operazioni.

In questo articolo mostriamo proprio l’esecuzione su una ciotola, partendo da un pezzo sgrossato, montato sul tornio con mandrino autocentrante a 4 ganasce; il pezzo viene tornito prima su un lato, per dare la forma esterna alla ciotola, quindi si effettua la godronatura su quella parte. 

Poi lo si gira al contrario sul mandrino, si perfeziona la superficie in cui si intende eseguire la godronatura e, una volta fatto, si procede con lo scavo della parte interna della ciotola. 

La godronatura può essere eseguita lateralmente, ma anche sulla parte piana o leggermente inclinata verso l’interno della ciotola.

Importante è prendere la mano con lo strumento per imprimere la corretta angolazione, in modo che la pressione sia costante e non ci siano oscillazioni laterali.

Si deve anche imparare a gestire il numero di giri che il pezzo effettua, per ottenere il disegno migliore; sono da preferire i legni a fibra compatta; per i godroni ad asportazione si consiglia un legno duro, mentre per i godroni a pressione un legno più morbido.

Decorare con il godrone

Dopo aver sgrossato il pezzo, lo si monta sul tornio immobilizzandolo. In questo caso si usa il mandrino a 4 griffe che agguanta il sottosquadro di un incavo cilindrico realizzato appositamente nella precedente operazione di sgrossatura del pezzo.
Piazzato il supporto reggiutensile più vicino possibile al pezzo, si avvia il tornio e si procede all’eliminazione del superfluo, per dare la forma esterna alla ciotola.
Per procedere con la godronatura, scelta la ruota per realizzare il decoro desiderato, si avvia il tornio a velocità lenta. Con mano ferma e determinata si appoggia la ruota sulla superficie da decorare, sempre mantenendo la giusta angolazione dell’asta, in appoggio sul reggiutensile.
Si cambia la ruota e si procede come sopra a imprimere un secondo decoro. In questo caso, però, sempre con mano ferma, in modo che non ci siano spostamenti laterali, si sta più leggeri e si lascia percorrere al godrone un numero maggiore di rotazioni intere del pezzo, sicché il disegno resta meno profondo ma più articolato. Nell’immagine si vede, con grande evidenza, la differenza tra il decoro più interno e quello più esterno.
Finiti i decori con il godrone, si rifinisce la superficie esterna della ciotola raffinandola nelle parti lisce passando a mano la carta abrasiva fine (grana 320), ma evitando di toccare le fasce godronate.
Sempre con il tornio in azione, si sottolinea la godronatura praticando due piccoli solchi ai suoi lati. Si usa con molta cautela un filo d’acciaio tenuto leggermente in trazione, a mano, tramite due blocchetti di legno.

Godronare il bordo superiore

Prima di staccare dal mandrino il pezzo che dovrà diventare una ciotola, è necessario realizzare il sottosquadro nella sua base d’appoggio per poterlo prendere su questo lato e procedere con lo scavo della parte interna della ciotola.
La presa si fa sempre con il mandrino autocentrante a 4 ganasce. Montato il pezzo, si procede spianando bene la parte piatta, perché così è più semplice ottenere un orlo perfettamente piano. Si nota la presenza del grosso foro centrale, servito per la tornitura dell’altro lato della ciotola.
Per eseguire lo scavo, trattandosi di una ciotola già di una buona ampiezza, non è necessario usare una termite (ferro specifico per la tornitura di vasi e bicchieri), ma si può tranquillamente procedere con una sgorbia.
La godronatura si può eseguire anche sul lato superiore della ciotola: in questo caso sul bordo superiore, piatto, rimanendo vicino al bordo esterno. In questo caso, il godrone va tenuto saldamente con la ruota direzionata tangenzialmente al senso di rotazione del pezzo, esattamente sull’equatore.
Solo quando l’esecuzione della godronatura è avvenuta in modo soddisfacente (se non viene bene è sempre possibile spianare la superficie e ripeterla), si completa lo scavo dell’interno ciotola, portando la parete allo spessore voluto. Quindi si procede con la finitura che prende inizio passando uno straccio pulito imbevuto con un impregnante isolante abrasivo, che rappresenta la base perfetta per una successiva finitura con cera o gommalacca.
Il tornio va azionato a bassissima velocità per non riscaldare il legno e con rotazione contraria rispetto alla direzione della tornitura, soprattutto se si lavorano legni come la robinia. Si passa lo straccio su tutte le superfici, tenendolo leggero, un paio di volte, intercalate da una leggera carteggiatura con carta abrasiva finissima di grana 400 o 600.
Segue una passata generale con crema abrasiva lucidante, che impregna e chiude i pori del legno. Si applica con un panno facendo girare il tornio a bassissima velocità.
La lucidata finale si effettua senza più aggiunta di prodotto; si usa un panno pulito oppure lana sintetica d’agnello di alta qualità e si fa girare il tornio a velocità medio-alta. La superficie assume un aspetto bellissimo e al tatto risulta setosa.

Controllare gli spessori

Nella tornitura di ciotole, ma anche di vasi, bicchieri, piatti ecc, è fondamentale poter controllare lo spessore del pezzo, per rendere le pareti regolari e scongiurare il pericolo di farle troppo sottili e “bucare“.

Si usa il calibro per tornitura, uno strumento fatto in modo tale da raggiungere anche le zone più vicine al centro del manufatto ed essere impugnato con una sola mano, in modo da avere libera l’altra per far ruotare il pezzo e controllarlo nei vari punti.

La perfezione dei trucioli

Quando si tornisce usando un ferro ben affilato, tenuto con la corretta inclinazione, a lambire la superficie appena sopra l’equatore del pezzo, si produce un truciolo di legno continuo, che sembra una stella filante carnevalesca. Se questo riesce, vuol dire che si sta facendo bene: è il truciolo perfetto.

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