Site icon Bricoportale

Cestino portacaramelle traforato

cestino-portacaramelle

La tecnica del traforo è un misto di pazienza, precisione e fantasia che si esprime al meglio realizzando oggetti ricchi di intricati tagli chiusi su loro stessi

Più contorta è la forma e più sottili le volute, maggiore è il pregio dell’opera.

Per costruire il grazioso cestino portacaramelle adoperiamo un compensato da 6 mm di buona qualità: faggio o betulla sono sufficientemente rigidi e compatti da lasciare un taglio netto e riccioli robusti.

CESTINO PORTACARAMELLE: I PASSAGGI

Dopo aver tracciato un disegno su carta, incolliamolo sul compensato con colla fatta con acqua e farina, economica e rimovibile con una spugna bagnata.

 

Dopo aver forato con una punta da 2 mm le aree da asportare, poggiamo il pezzo sulla base a coda di rondine e passiamo al taglio con il seghetto, con un movimento leggero e costante; è molto importante anche tenere il seghetto in verticale per ottenere l’esatto trasferimento del disegno sulla faccia opposta del compensato che rimane sempre in vista.

 

Liberiamo la figura con un taglio perimetrale in modo da rendere più maneggevole il pezzo da tagliare.

 

Uno dopo l’altro si eseguono tutti i tagli, quindi si asporta la carta bagnandola con una spugna umida. Se necessario si ritoccano le aree tagliate per migliorare la simmetricità della figura.

 

Con una serie di sottili lime da orefice, dette anche “code di topo”, si rifiniscono pazientemente le forature e i margini dei tagli eliminando tutte le irregolarità e i “peletti” lasciati dal seghetto.

 

Quando tutti i pezzi sono pronti si compone il cestino portacaramelle, inserendo i tenoni nelle rispettive cavità. Per rendere più solido l’insieme mettiamo alcune gocce di colla vinilica in corrispondenza degli incastri.

 

A colla asciutta si appende il cestino ad un gancetto e si procede alla verniciatura con una vernice trasparente e opaca. Da ricordare che la maniglia è articolata, quindi bisogna fare in modo che la vernice non la blocchi durante l’essiccazione.

Exit mobile version