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Lampade Tiffany

Realizzare lampade Tiffany, la tecnica

Impariamo la tecnica del Tiffany per creare oggetti ricercati per la nostra casa, come queste lampade Tiffany in vetro soffiato, realizzate con una modesta attrezzatura di base

Le lampade Tiffany sono senza dubbio tra gli oggetti che meglio si prestano ad essere realizzati in vetro con la tecnica Tiffany. Si tratta di lavorazioni che spesso risultano più semplici di quanto potrebbe sembrare a prima vista; ciò che occorre è la capacità di seguire scrupolosamente le indicazioni e, per ottenere un piacevole effetto estetico, il gusto di scegliere la decorazione giusta.
In primo luogo bisogna tracciare, su robusto cartoncino, la sagoma delle varie parti, in scala 1:1 e con tutte le suddivisioni interne; ogni tessera del mosaico va ritagliata con precisione con un cutter ben affilato e poi riportata sul vetro, dove serve da guida per il tagliavetro.
Per meglio scegliere gli accostamenti è opportuno colorare nelle tinte volute le diverse zone da ritagliare, contrassegnando anche i vari pezzi con un numero.
Il taglio del vetro richiede un minimo di manualità e, almeno all’inizio, evitiamo linee troppo tortuose e complesse; piccole modifiche si ottengnono molando le tessere.

Il contorno delle tessere
Ogni singolo pezzo va contornato con l’apposito nastro autoadesivo di rame ed accostato agli altri: quando tutto è pronto si passa alla saldatura, da eseguire con una lega di stagno e con un saldatore  elettrico. Per ottenere una robustezza a tutta prova dobbiamo evitare le cosiddette saldature “fredde”, che si riconoscono dal fatto che le gocce di metallo fuso, raffreddandosi, rimangono opache: questo significa che il supporto (in pratica il nastro di rame) non aveva ancora raggiunto una temperatura sufficiente quando vi è stata fusa la lega di stagno.
Quando tutti i pezzi sono stati assemblati e formano un insieme solido e privo di punti deboli o malfermi si lava accuratamente l’oggetto con acqua e sapone e lo si asciuga con cura prima con uno straccio pulito e poi con un phon per capelli; l’ultima fase richiede una passata d’acido sulle saldature, da erogare con un pennellino, in modo che lo stagno diventi più scuro e rimanga protetto da eventuali formazioni di ossido.

Realizzazione di Lampade Tiffany

 

  1. La molatura dei bordi consente sia di eliminare le asperità più evidenti, sia di sagomare con maggior precisione i contorni.
  2. Il nastro di rame si modella con facilità e, essendo autoadesivo, aderisce ai contorni delle tessere con la semplice pressione delle dita, ma va posizionato con molta cura.  

  3. L’assemblaggio delle lampade Tiffany si realizza prima con alcuni punti di saldatura poi con cordoni continui di stagno fuso applicati su tutte le linee di giunzione.
  4. Si lava con acqua e sapone l’oggetto finito, da rifinire con una passata di acido.
  5. Ripassando con una soluzione acida (meglio usare i guanti) i vari punti di saldatura, si ottiene il duplice risultato di scurire lo stagno e proteggere il metallo ad essi adiacente dal processo di ossidazione.

Ecco alcuni esempi di lampade Tiffany.

 

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