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Nuove tendenze: vestirsi col latte e costruire con le uova

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Creme corpo all’uva, schiume isolanti all’anacardo, fertilizzanti di lana e molto altro a Ecomondo 2016

Le nuove tendenze del riciclo dei materiali sono state presentate a Rimini Ecomondo 2016, l’importante fiera dedicata alla Green Economy, appuntamento che ha concluso da poco la sua ventesima edizione.

Tra quelle tecnologiche spicca uno scooter al quale è abbinato un aspiratore elettrico, per “motorizzare” l’operatore ecologico durante la sua opera di raccolta dei rifiuti da terra.

 

Anche la cura della bellezza non è immune al fenomeno: l’azienda piemontese Poliphenolia ha presentato le sue creme corpo e anti-invecchiamento composte da polifenoli (molecole organiche naturali, seminaturali o sintetiche largamente presenti nel regno vegetale) estratti dagli scarti dell’uva (bucce e semi) al termine del processo di vinificazione.

 

Passando alle nuove tendenze nell’abbigliamento, non capita mai quando si controlla l’etichetta di un vestito di riscontrare una percentuale di… latte! Eppure questo particolare filato, ricavato dalla trasformazione della caseina, esiste addirittura dagli anni Trenta. Grazie ad innovative tecniche di bio-ingegneria, è oggi possibile estrarne una fibra naturale, morbida e idratante. Ci hanno pensato due professioniste della moda, Antonella Bellina ed Elisa Volpi, fondatrici di DueDiLatte, marchio d’abbigliamento che si dedica anche alla cura del corpo. Dall’eccedenza industriale del latte nascono quindi maglioncini e T-shirt (con il 100% di latte intero oppure con quello più “digeribile” parzialmente scremato, combinato ad altri tessuti, crema di latte o latte di riso).

Tra le altre aziende pioniere del riciclo la  Werner & Mertz riutilizzando la plastica usata ne ottiene una tipologia più resistente, impiegata nella produzione di bottiglie per detersivi; Fertilana realizza un fertilizzante adatto alla bioagricoltura con gli scarti della lana di pecora; l’azienda triestina AEP Polymers trasforma gli anacardi in polimeri liquidi e schiume adatti per l’isolamento e l’arredo.

 


gusci delle uova “si reinventano” invece come protagonisti nell’edilizia. In Italia si consumano ben 13 miliardi di uova all’anno, e il team di ricercatori di Calchéra San Giorgio ha pensato di usare l’infinità di gusci che ne deriva; è stato così scoperto un metodo per combinarli con l’argilla al fine di ottenere un cemento completamente biocompatibile.

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