Città incredibilmente commestibile

Tratto da “In Giardino n.60 – Giugno-Luglio 2017″

Autore: Nicla de Carolis

Rifornirsi di frutta e verdura camminando per la città, al rientro dal lavoro o durante la giornata, fare “la spesa” nelle aiuole, nelle rotonde per mangiare prodotti freschi e di stagione, a km zero, ottenuti con agricoltura biologica, tutto questo senza pagare nulla. Non è una favola, ma una realtà che si trova in una cittadina dell’Inghilterra di 16mila abitanti, nel West Yorkshire, soprannominata dai suoi abitanti: “Todmorden Incredible Edible”, ovvero Todmorden incredibilmente commestibile.

Tutto è cominciato nel 2008 con l’idea di Pam Warhurst che mise dei cartelli nel suo orto di casa per invitare i passanti a entrare e prendere qualche verdura; l’obiettivo era quello di reagire e combattere la crisi alimentare ormai già in atto. Dopo 6 mesi, e dopo aver abbassato il muro di recinzione del suo orto, il progetto diventò una realtà che coinvolgeva le istituzioni e la cittadinanza. L’iniziativa, basata sulla condivisione pubblica è stata quella di cominciare a coltivare ogni genere di ortaggi, frutta e verdura sfruttando il suolo pubblico, cominciando dal pezzetto di terra intorno a casa, fino ad arrivare ai giardinetti comunali, alle aiuole, ai viali alberati, ai bordi del cimitero, ovunque.

Tutti i cittadini, invitati a coltivare la terra, sono liberi di raccoglierne i frutti. ll successo è stato tale che l’amministrazione locale ha messo a disposizione ogni più piccolo pezzetto di terra in nome della sostenibilità e dell’aggregazione sociale, ponendosi, addirittura, l’obiettivo di diventare una città autosufficiente dal punto di vista alimentare entro il 2018. I luoghi coltivati sono geolocalizzati su Google Maps e aumentano ogni anno.

Che dire: un progetto magnifico che riporta a una visione etica di condivisione e sostenibilità, insegna ai più giovani che frutta e verdura non nascono sugli scaffali del supermercato, un progetto che fa bene alla salute perché mangiare prodotti a km zero è più sano, perché coltivare l’orto impegna con movimento fisico e, per di più, fa bene al portafoglio. Intanto, per chi dispone di un fazzoletto di terra o anche di un terrazzo, da pagina 16 ci sono tanti buoni suggerimenti per coltivare un orto personale con tutte le gratificazioni che, già solo così, quest’attività è in grado di dare.

“FOOD TO SHARE”, cibo da condividere, la scritta sul cartello nell’aiuola “edibile”. A Todmorden qualsiasi spazio libero, qualsiasi contenitore atto a contenere terra viene utilizzato per coltivare frutta e verdura.

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