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Expo 2015: architettura, suolo e cibo

Editoriale tratto da Rifare Casa n.37 di Gennaio-Febbraio 2015

Autore: Nicla de Carolis

Siamo tutti pronti per l’Esposizione Universale 2015 con tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita” che si svolgerà a Milano da maggio ad ottobre. Come ospite dell’evento la città di Milano è impegnata, oltre che nella realizzazione di nuove importanti infrastrutture che rendano più facili gli spostamenti, anche nella costruzione di un’area dedicata, il Sito di Expo 2015 a Nord-Ovest di Milano. Per questo insediamento i progettisti di fama mondiale hanno riproposto l’antica struttura urbanistica delle città romane, un reticolo ortogonale, i cui due assi principali sono costituiti dal Cardo e dal Decumano. Queste due vie che si incrociano saranno coperte da un sistema di tende di circa 80.000 metri quadrati, retto da 420 pali alti 12 metri con un diametro di 38 centimetri, per un peso complessivo di circa 2,5-3 milioni di chilogrammi. La curiosità di vedere queste e le altre faraoniche architetture del sito EXPO 2015 è tanta, ma si fa un po’ fatica a pensare che queste strutture in pali e teli potranno essere apprezzate nel tempo, se non come i resti della civiltà romana, almeno come la tour Eiffel, anch’essa costruita per un’Esposizione universale, quella del 1889, e rimasta tutt’ora il monumento più famoso di Parigi e più visitato al mondo. La cosa che però lascia più perplessi è la contraddizione tra il tema “Nutrire il pianeta” e l’avere sottratto irrimendiabilmente oltre 1.000 ettari di terreni agricoli fertili per realizzare altre costruzioni. “Ogni ettaro sottratto all’agricoltura, in quest’area, comporta il venir meno della capacità di produrre cibo per soddisfare l’esigenza di sei persone” spiega il professor Paolo Pileri, docente del Politecnico di Milano e continua: “A ciò si aggiunge, anche, un danno economico: l’impermeabilizzazione dei suoli modifica la capacità del territorio di rispondere agli agenti atmosferici. Il ‘valore’ del drenaggio delle acque realizzato da un ettaro di suolo agricolo o naturale equivale a un costo di 6.500 euro all’anno”. Viene da pensare che forse si poteva scegliere di valorizzare e rendere idonei allo scopo insediamenti già esistenti nella bella Milano, ma forse “l’affare” non sarebbe stato così interessante per quanti hanno rubato e gestito in maniera truffaldina la cosa. Sul sito www.expo2015.org si legge: “Il Sito Espositivo diventerà il luogo inedito di un nuovo incontro tra agricoltura e città, che nutrirà Milano sia nel senso letterale sia in quello intellettuale. Un grande Parco agroalimentare strutturato su una griglia di tracciati ortogonali, circondato da canali d’acqua e punteggiato da grandi architetture paesaggistiche.” Augurandoci che le nostre considerazioni vengano smentite dai fatti, vogliamo ancora sperare che queste parole corrisponderanno, almeno in parte, a verità.

 

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