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Costruire con il vetrocemento

vetrocemento

Il vetro si trascina da secoli la fama di materiale fragile, ma negli ultimi decenni l’architettura moderna, supportata dalla tecnologia, ha portato al suo utilizzo anche come elemento strutturale, lasciando inalterati i plus assicurati dalla sua trasparenza.

La possibilità di diffondere la luce attraverso una struttura portante, verticale, orizzontale o a volta, in vetrocemento, ha amplificato l’utilizzo del mattone di vetro: pur mantenendo la forma che ne ha promosso l’impiego nell’architettura novecentesca, è stato oggetto di perfezionamenti con l’introduzione di elementi sagomati, colorazioni metallizzate, sistemi di posa semplificati rispetto a quelli iniziali, basati sull’utilizzo di un reticolo di calcestruzzo armato. Oggi si possono realizzare superfici in tinta unica o componendo una sorta di mosaico alternando, oltre alle tinte, mattoni a superficie lucida con altri satinati o sfaccettati.

Il vetromattone è riciclabile al 100%, atossico, durevole ed isolante, pertanto l’aspetto architettonico si coniuga anche con un costruire attuale e consapevole; oltre a richiedere una pulizia elementare è inattaccabile da muffe, polveri sottili, ruggine e quasi tutti i prodotti chimici.
Ma è quando si tratta di dividere l’interno dall’esterno garantendo il passaggio della luce che il mattone di vetro dà il massimo. In genere, lo spessore è di 80 mm e, oltre all’isolamento, viene assicurata un’ottima resistenza allo sfondamento, alla compressione ed al fuoco. Si riduce l’effetto serra prodotto dai raggi solari incidenti in estate, mentre durante l’insolazione invernale si può ottenere un contributo nel riscaldamento dell’ambiente.

I sistemi modulari a secco, che permettono di realizzare con facilità divisori o altre strutture leggere, non consentono il sostegno di grossi carichi, per i quali bisogna ricorrere ad un reticolo armato. Va naturalmente considerato che un mattone di vetro con dimensioni 20x20x8 cm ha un peso di circa 2,5 kg, pertanto il supporto dev’essere in grado di sostenere il peso della struttura. Dovendo realizzare pareti ampie, la superficie va divisa a porzioni, tra le quali va inserito un giunto per assorbire le dilatazioni; tali giunti vanno inseriti anche lungo il perimetro della parete da realizzare, tra il profilo guida e la prima fila di mattoni.

SISTEMA TRADIZIONALE CON LEGANTI PER PARETI IN VETROCEMENTO

Mentre per la costruzione di superfici ridotte in interni si può ricorrere alla posa a secco, se i mattoni di vetro vengono utilizzati su pareti perimetrali (interno/esterno) o se si tratta di ampie superfici interne, la posa va effettuata con l’ausilio di malte idonee, ovvero che abbiano una consistenza pastosa ed una granulometria in grado di colmare anche discontinuità minime, pur mantenendo un basso rapporto acqua/legante. Tra le file orizzontali e verticali occorre interporre un paio di tondini ad aderenza migliorata, annegati nella malta; devono trascorrere 3-4 settimane prima di concludere il lavoro con le dovute sigillature.

VELOCE POSA A SECCO

Esistono diversi sistemi autoportanti predisposti per la posa a secco, adatti anche per lavori di bricolage. La struttura può essere in PVC o legno colorato, ma esistono anche strutture reticolari in profilato d’alluminio; i dispositivi di collegamento reciproco possono essere diversi ed in alcuni casi non richiedono neppure incollaggi e sigillature. Infatti, il collegamento dei mattoncini tra se stessi avviene tramite un incastro a scatto e la fuga viene nascosta dal reticolo. Il vantaggio di queste soluzioni è che spesso sono proposte in kit completi che non richiedono alcuna improvvisazione di posa. Seves

Nel caso più comune, quello di una parete divisoria, il telaio portante è costituito da due liste da fissare a pavimento ed a parete, con tasselli ad espansione: è fondamentale l’esatta perpendicolarità.
Nel sistema scelto, i mattoni sono annegati in un profilo perimetrale di legno che ne permette l’incastro, sul telaio di partenza e tra se stessi. Non essendo previsto alcun reticolo, i mattoni vanno distanziati con i crocini ed affiancati cospargendo il bordo di colla vinilica.
Il bordo del primo mattone sovrasta leggermente il profilato e le gole ricavate nel bordo perimetrale di ognuno assicurano un incastro stabile e preciso. Al termine è necessario sigillare la fuga lasciata dai crocini.

 

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