Saldatrice ad arco

Apparecchio in grado di produrre un potente arco voltaico, che a sua
volta fonde il metallo. La versione più comune funziona grazie ad un
particolare trasformatore (detto “a ferro saturo”) che abbassa la
tensione di rete dai 220V a circa 40-50V, ma aumenta l’amperaggio
conservando una certa possibilità di regolazione per adattare l’arco al
diametro dell’elettrodo. Questo tipo di saldatrice, detta anche
“statica”, eroga corrente alternata e non è quindi adatta per saldare,
ad esempio, l’acciaio inox. Un tempo assai costose ed ora molto più
abbordabili sono invece le saldatrici ad inverter che, con peso ed
ingombro assai minori, sono efficaci sia sul ferro sia sull’inox: qui,
mediante raffinati circuiti elettronici, la corrente alternata viene
prima trasformata in continua e poi, grazie all’inverter, convertita in
alternata ad alta frequenza (dai 50 Hz della rete a circa 85.000 Hz);
prima di arrivare all’elettrodo, infine, la corrente ritorna ad essere
continua, e di ottima qualità, a tutto vantaggio del risultato finale
(l’elettrodo non “scoppietta”, ma si fonde in modo fluido e regolare).
Per effettuare la saldatura si collega la pinza di
massa ad uno dei pezzi da unire e si inserisce un elettrodo nella pinza
portaelettrodo, si accende la saldatrice, si regola la corrente e si
porta a contatto l’elettrodo con le parti da saldare, lungo la linea di
unione. In questo punto avviene un violento cortocircuito con sviluppo
di notevole calore e luce (definito “arco”) che fonde sia l’elettrodo
inserito nella pinza, sia i bordi dei metalli da unire. Dopo questa
fusione il metallo si raffredda e si realizza così la saldatura dei due
pezzi. Esistono in commercio saldatrici ad arco di varia potenzialità
per poter saldare su pezzi di vario spessore. Per un impiego fai-da-te è
più che sufficiente una saldatrice che raggiunga i 120-130 ampère di
corrente e fonda elettrodi del diametro 3,25 mm. Quando si salda è
necessario collocare la saldatrice in una posizione sicura, lontano da
posti bagnati o umidi e a riparo da schizzi di metallo fuso; è anche
necessario (oltre ad indossare la maschera con vetro “inattinico”)
ripararsi il capo con un berretto, utilizzare guanti e non indossare
vestiti con risvolti o tasche aperte in quanto gli schizzi di materiale
fuso potrebbero penetrarvi e causare danni. Ricordarsi sempre di
spegnere la saldatrice e scollegarla dalla rete quando non si salda o
durante gli intervalli del lavoro.