Controllo pneumatici dell'auto

Controllo pneumatici dell’auto… azione fondamentale e importante per la nostra sicurezza, per una guida sempre sicura

La prima abitudine da prendere, magari prima di salire in auto, è quella di fare un controllo visivo della pressione: le moderne coperture sono quasi sempre di tipo Tubeless, cioè prive di camera d’aria, ed in caso di foratura si sgonfiano molto lentamente, perché l’eventuale chiodo si comporta anche come una sorta di tappo. Questo significa che, prima di rimanere a piedi del tutto, c’è quasi sempre un certo margine di tempo, di solito sufficiente per raggiungere il gommista più vicino. Essere previdenti, comunque, non guasta mai: tenendo a bordo una bomboletta si spray riparatore possiamo, in caso di necessità, riparare e gonfiare in un colpo solo, ricordandoci però di controllare la pressione, con il manometro, appena possibile. Quest’ultimo aspetto, infatti, è più importante di quanto si creda: se viene regolato sui valori previsti dal costruttore (o qualche decimo di atmosfera in più), avremo contemporaneamente sicurezza, comfort (si sfrutta anche l’elasticità dei fianchi della copertura) e lunga durata; se la pressione è eccessiva, la gomma assume l’aspetto di un palloncino e poggia a terra solo la parte centrale del battistrada, mentre se è sgonfia sono i bordi esterni a sopportare il peso dell’auto: in entrambi i casi, avremo un’usura irregolare ed una durata inferiore.
Un’usura non uniforme può anche essere dovuta a difetti di assetto e, se notiamo un fenomeno del genere, è necessario ricorrere ad un gommista ben attrezzato che, con l’apposita strumentazione, può controllare e regolare sia la convergenza (l’angolazione delle ruote rispetto al senso di marcia), sia il camberaggio (inclinazione rispetto al terreno).
Da tenere sotto controllo, e da sottoporre con sollecitudine all’attenzione del gommista, sono anche eventuali “bolle” o deformazioni che evidenziano danni alla struttura portante dello pneumatico. Pur non essendo fatte solo di gomma, perchè nella mescola entrano più di 200 componenti diversi, tra cui vari additivi che contrastano l’invecchiamento, gli pneumatici dell´auto sono poi soggetti all’aggressione dei raggi ultravioletti: per mantenerli morbidi ed elastici è quindi necessario intervenire periodicamente, meglio se in concomitanza di ogni lavaggio, con un prodotto specifico, da erogare con il nebulizzatore in dotazione; l’effetto che si ottiene con questo semplice trattamento fai da te non è solo estetico, perché il materiale ritrova il suo colore originale, ma viene anche “nutrito” in modo da conservare la sua elasticità originaria: il prodotto è infatti indicato persino per tenere in efficienza le guarnizioni in gomma delle portiere, del portellone e del cofano motore. Tutte le nostre cure, però, servono a ben poco rispetto ad eventuali urti o lacerazioni causate da oggetti taglienti: qui bisogna per forza mettere in gioco la ruota di scorta e, per evitare di trovarci in difficoltà in un momento così delicato, è meglio sapere in anticipo la procedura da seguire e, anche, dove si trova la dotazione necessaria (a volte “nascosta” dal costruttore negli anfratti più impensati). La soluzione ideale (ma chi lo fa?) è pensarci prima, simulando tutta l’operazione sotto la guida del libretto di uso e manutenzione.

CHECK UP FAI DA TE IN 4 MOSSE

  1. Utilizzando un calibro da meccanico si rileva con precisione lo spessore residuo del battistrada.
  2. Con un minimo di attenzione si possono osservare anche ad occhio nudo dei piccoli rilievi predisposti dal fabbricante all’interno dei solchi: quando arrivano in superficie per l’usura delle zone circostanti significa che la copertura è da sostituire. Un semplice controllo visivo ci dice anche se gli pneumatici dell´auto hanno “cali di pressione” o se invece la situazione è normale.
  3. Almeno ogni 2-3 mesi, comunque, è necessario eseguire un controllo più accurato con l’apposita pistola fornita di manometro.
  4. Le normali forature si possono riparare rapidamente e senza fatica con speciali spray posizionata verso l’alto la valvola posta sul cerchione, si collega il tubicino e si eroga il prodotto fino a che la gomma non appare sufficientemente gonfia. Rimossa la bomboletta e montato il cappuccio della valvola, bisogna partire senza indugio: in questo modo la sostanza viene centrifugata e si distribuisce in modo uniforme all’interno della carcassa; la ruota è di nuovo efficiente ma, per forza di cose, è ben difficile che la pressione raggiunga l’esatto valore: pensiamo quindi all’opportunità di controllarla alla prima stazione di servizio o appena possibile.

IL CAMBIO RUOTA

  1. Trovato tutto il necessario (alla mal parata si consulta il libretto di uso e manutenzione) si colloca il martinetto nella posizione prevista e si toglie la coppa della ruota interessata: l’operazione va eseguita su un tratto di terreno pianeggiante e per nulla cedevole (… se ci fosse una bella tavoletta di legno da mettere sotto la base del cric …).
  2. I bulloni delle ruote vanno allentati (ma non tolti!) prima di sollevare l’auto: in questo modo il veicolo risulta molto stabile e possiamo esercitare tutta la forza necessaria sulla chiave, spesso troppo corta per vincere l’energico serraggio realizzato dalla pistola del gommista; pazienza, proviamo ad usare i piedi …
  3. L’auto va sollevata quel tanto che basta per sfilare la ruota, e non molto di più: in questo modo è anche più facile inserire in posizione quella di scorta (ma ci siamo ricordati di gonfiarla di tanto in tanto?). I bulloni di fissaggio vanno avvitati dapprima a mano, centrandoli per bene nell’alloggiamento conico del cerchione.
  4. Dopo un primo serraggio preliminare con la chiave si toglie il cric e si ricontrolla il tutto procedendo “a croce”: se i bulloni sono 4, si serrano uno sì ed uno no, poi si ricomincia. La coppa, che va montata a pressione, ha di solito una posizione obbligata e determinata dall’alloggiamento per la valvola di gonfiaggio.

UTENSILI
Compressore, martinetto, chiave, calibro

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