Paglia di Vienna | Come tessere il giunco fai da te

 

La classica impagliatura delle sedute in paglia di Vienna può degradarsi e lacerarsi con il tempo. Accostiamoci all’antica (e semplice) arte degli impagliatori, ormai sempre più rari

La paglia di Vienna si ottiene dalla trafilatura del giunco ed è reperibile sottoforma di filamenti che si trovano a metraggio o a rotolo. Nonostante questi filamenti siano piuttosto esili e flessibili, possiedono un’elevata resistenza alle sollecitazioni e all’usura, tanto da essere utilizzati per realizzare sedute e schienali di sedie e divanetti di alto pregio.

I telai di queste sedute si presentano con una serie di fori equamente distanziati che circondano l’area destinata allo schienale e al sedile, entro i quali vanno inseriti, mantenendoli in tensione con cavicchi, i filamenti di giunco che, per poter essere tesi e lavorati con maggiore facilità, vanno preventivamente immersi in acqua tiepida e lasciati ammollo per un paio d’ore.

Impagliare sedie seguendo il metodo artigianale può sembrare relativamente semplice, mettendoci una buona dose di pazienza, ma per ottenere un intreccio teso e uniforme serve l’esperienza di un valido artigiano, come evidenziano le sequenze fotografiche di questo articolo.

Paglia di Vienna fai da te

In soccorso di chi vuol fare da sé ci sono però soluzioni di ripiego, come la paglia di Vienna già pronta in rotoli, intrecciata e calibrata, che basta tagliare nella forma e dimensione del foro da rivestire, limitandosi al fissaggio perimetrale.

Tutto ha inizio con l’asportazione della vecchia seduta danneggiata, tagliandola lungo il perimetro con un cutter, facendo attenzione a non scalfire il legno. Bisogna poi ripulire per bene i fori dai residui di paglia e colla, con tela abrasiva avvolta su un tondino appropriato o, con molta attenzione, con trapano e punta di diametro appena inferiore a quello del foro. Al termine del rivestimento, i fori perimetrali si ricoprono con una striscia più larga.

Le linee curve di Thonet

La realizzazione delle sedute in paglia di Vienna ha acquisito notorietà mondiale da quando Michael Thonet, falegname ed ebanista dell’ottocento, inventò una sedia leggera, smontabile, impilabile, dalle linee morbidamente curve, oggi conosciuta come sedia Thonet.

Cosa serve per tessere il giunco

  • Trafilato di giunco per paglia di Vienna (matassa da 0,5 kg della larghezza 2,25 mm);
  • cavicchi a cuneo conico;
  • bulini,
  • punteruoli d’acciaio,
  • stecca d’osso;
  • colla vinilica

Come iniziare il lavoro

Si preparano alcuni cavicchi di legno duro con un’estremità lievemente conica e se ne prova l’inserimento nei fori. Spingendo leggermente, il cavicchio deve bloccarsi. Si inserisce la striscia in un foro e la si blocca con un cavicchio, lasciando un poco di abbondanza da sotto. Poi la si fa passare negli altri fori ottenendo un primo ordito. I cavicchi vanno collocati ogni due o tre fori per mantenere in tensione la striscia.

Formare la trama della seduta con paglia di Vienna

Il secondo giro, con fili fatti correre in senso ortogonale ai precedenti, definisce la trama.
Fino a quando si può, si procede con uno stesso filo di paglia; quando questo finisce, lo si lascia penzolare e si prosegue con un altro filo, bloccando il punto in cui i due spezzoni si congiungono con un cavicchio.
Nel formare la trama, i fili devono essere distesi sovrapposti a quelli dell’ordito; se qualche filo si è allentato conviene rimetterlo in tensione.
Il terzo passaggio è detto di “primo rinforzo”; i fili vanno fatti ripassare nei fori dell’ordito, formando un raddoppio sovrapposto alla trama.
Il secondo rinforzo si applica alla trama con lo stesso sistema, completando il disegno quadrettato di base. In tutte queste fasi è indispensabile mantenere i fili sempre ben distesi, senza torsioni.
Il lavoro richiede maggiore pazienza nei successivi due passaggi: il filo deve essere passato in diagonale, ma in modo alternato sopra-sotto su ogni coppia di fili tesi con i passaggi precedenti. Si inizia da un lato, con strisce parallele.
Si ripete l’operazione a 90° rispetto alla diagonale precedente; in questo modo i fori assumono la tipica forma poligonale che caratterizza questo tipo di intreccio, simile a un ricamo.
Il particolare mette in risalto la bellezza della trama e lascia intuire la pazienza necessaria per realizzarla. Fino alla fine ci si aiuta sempre con i cavicchi per mantenere trama e orditi in tensione.

Intreccio e bloccaggio finale

Terminiamo l’inserimento facendo sporgere un pezzetto di striscia nella parte sottostante e poi intrecciandola con l’impagliatura in modo da bloccarla.
Facciamo colare all’interno dei fori qualche goccia di colla vinilica.
Stendiamo una striscia in modo da farla passare su tutti i fori e la intercettiamo con i pezzetti piegati a U che inseriamo in ogni foro.
Premiamo per bene con un punteruolo in modo che il cavallotto si inserisca a filo della seduta. A colla indurita tagliamo le eccedenze nella parte sottostante e l’impagliatura è pronta a entrare in funzione.

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