Realizzare un tavolino comodino fai da te, aggiungendo un vassoio sempre pronto all’uso, che quando non serve sparisce alla vista, con un ingombro realmente trascurabile
Fare colazione a letto è per molti uno di quei piccoli piaceri della vita a cui è un peccato rinunciare. Grazia a questo tavolino comodino sarà possibile mangiare, scrivere o leggere senza dover uscire dalle lenzuola, sia quando si è costretti a letto da qualche malanno di stagione, o semplicemente quando ci si vuole prendere una pausa rilassante.
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Il mobile è realizzato con una base costituita da un comodino al quale vengono aggiunte tavole appositamente realizzate per creare il vassoio mobile e la sua struttura.
Ecco come realizzarlo.
Tavolino comodino – Realizzazione
La base
In questo caso, l’indispensabile sostegno per la tavola mobile, è costituito da un comodino commerciale di stile “svedese”, in pratica si tratta di un cubo di 400 mm di lato, realizzato in MDF da 20 mm impiallacciato in acero. Si è scelto un mobile in MDF in quanto, più pesante è la base, tanto più stabile risulta il vassoio. Se non si trovasse o non si volesse costruire il comodino in MDF occorrerà appesantire la base con qualcosa che le faccia raggiungere il peso di almeno 15 kg, necessario a controbilanciare quello del vassoio carico.
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Le misure non sono vincolanti se non per il fatto che i due elementi orizzontali fissi della struttura reggi-vassoio, di multistrato di legno duro (betulla o faggio) da 15 mm, risultano lunghi quanto la larghezza della base mentre quelli del vassoio vero e proprio sono 35 mm più corti (gioco necessario per poterli introdurre ed estrarre dalla sede).
Per poter usare comodamente il comodino così modificato occorre montarlo su quattro rotelle piroettanti di tipo adatto al pavimento della stanza da letto.
Occorrente

Utensili: sega per tagli diritti e per tagli curvi; trapano; levigatrice; avvitatore o cacciaviti; scalpello e mazzuolo (o fresatrice).
Guida illustrata
Le misure date nell’elenco del materiale sono in rapporto a un letto alto 450 mm da terra, calcolate in modo che il vassoio venga a trovarsi a una trentina di centimetri sopra il copriletto, dando spazio alle gambe di chi lo usa. Se il letto cui il mobile va accostato è più o meno alto si rimedia allungando o accorciando gli stanti “C”.









Il vassoio mobile è articolato “a falda”, come le prolunghe di molti tavoli e tavolini. Ma mentre in questi la falda viene tenuta orizzontale allargando a ventaglio una o due gambe o a mezzo di traverse scorrevoli, in questo caso la falda E viene retta a sbalzo, spingendo all’indietro la tavoletta F, sollevandola ed incastrandola nella fessura fra le due assicelle che collegano gli stanti.

Chi non si fidasse della tenuta risultante dall’incastro può aumentarla con due trapezi di multistrato rettangoli, lunghi 200 mm, con una base di 100 incardinata su C e l’altra di 50, mobile. In questo caso la tavoletta D inferiore va ristretta di tanto quanto è lo spessore dei due trapezi.
Altra soluzione, non altrettanto robusta, ma più semplice e che in più aumenta lo spazio a disposizione, è quella di mantenere invariato il sistema di ancoraggio, ma di allargare da 110 a 200 mm le tavolette D e i listelli G e da 140 a 230 mm le teste dei montanti.