Ecco come costruire un essiccatore solare a flusso orizzontale per disidratare gli alimenti tramite un flusso di aria calda e poterli conservare a lungo senza consumi energetici
Tra tanti lettori che hanno superato gli “anta”, fa piacere annoverare ogni tanto qualche giovane che ci propone una sua realizzazione; Simone Moino ha vent’anni e con ben poca spesa ha costruito un essiccatore solare fai da te ispirandosi ai modelli esistenti in commercio, ma con una variante: l’aria non viene riscaldata da una resistenza, bensì dai raggi solari, tramite un preriscaldatore collegato all’essiccatore solare fai da te per mezzo di un tubo flessibile, tipo quelli per lo scarico dei fumi delle caldaie.
Non solo: la ventola che aspira l’aria e la convoglia all’interno dell’essiccatore solare, nel progetto iniziale alimentata a tensione di rete, può essere collegata a un piccolo pannello fotovoltaico e l’intero procedimento avviene così senza alcun consumo di energia elettrica, in modo completamente sostenibile.
La disidratazione degli alimenti , ovvero l’essiccazione, è un modo per conservare alcuni cibi (funghi, ortaggi, frutta, erbe, carne, pesce) dopo averli affettati; per certi versi è migliore della surgelazione perché quest’ultima comporta l’inevitabile perdita di alcune proprietà nutrizionali.
C’è chi si limita a esporre i prodotti al sole, ma anche così avviene un impoverimento: il modo migliore per essiccare è farlo in un ambiente protetto attraverso un flusso d’aria calda, per diverse ore. Dopo l’essiccazione alcuni prodotti possono essere consumati tal quali, per altri è sufficiente l’idratazione e, se occorre, la successiva cottura.
Misure
Corpo riscaldante a forma trapezoidale: base 60cm, altezza max 36cm, altezza min 11cm, lato inclinato 65 cm, larghezza 45cm, foro uscita aria calda di diametro 8cm.

Come costruire un essiccatore solare
1 In base alle dimensioni stabilite, i singoli pezzi che devono comporre la struttura dell’essiccatore solare si tracciano su un foglio di compensato in modo da avere meno scarto possibile e si procede al taglio con la sega circolare.
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2 I pannelli che compongono la cassa dell’essiccatore solare si possono trattare con impregnante all’acqua prima del montaggio, per proteggerli dal sole e dall’umidità.
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3 Sulle due pareti interne che supportano i telai bisogna aprire diverse file di fori affiancati per il passaggio dell’aria, ad altezze corrispondenti a quelle dei telai stessi; si utilizza una sega a tazza montata sul trapano. Tra le file di fori si fissano i listelli di supporto per i telai.
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4 Al centro di uno dei due fianchi si apre un foro, sempre con sega a tazza, commisurato per l’inserimento di uno spezzone di tubo di PVC a filo della superficie interna per l’uscita dell’aria.
5 – 6 Lo stesso lavoro si effettua sul fianco opposto e sul lato interno: perfettamente centrata sul foro di aspirazione dell’aria, si monta la ventola con viti inserite dall’esterno e serrate con dadi dall’interno; si pratica a lato di questa un piccolo foro per il passaggio dei fili di alimentazione e, a ridosso di questo, si monta dal lato esterno l’interruttore che comanda la ventola. Da questo si fa uscire un cavo di alimentazione di lunghezza adeguata, con spina elettrica all’estremità opposta.
7 I telai dell’essiccatore fai da te solare sono costituiti da riquadri di rete metallica a maglie abbastanza fitte, tagliati a misura dello spazio tra le pareti traforate e chiusi ai lati tra spezzoni di piattina di alluminio; sia le piattine sia la rete sono attraversate da rivetti inseriti in fori realizzati allo scopo e messi in trazione con l’apposita pinza.
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8 I tre angolari d’alluminio fissati ai fianchi e alla base formano la guida per un pannello di plexiglas che si inserisce dall’alto per chiudere la parte frontale, corredato da una maniglia superiore per poterlo rimuovere facilmente. In questo modo si può tenere sotto controllo l’essiccazione senza dover aprire il contenitore; il coperchio va semplicemente appoggiato su di esso prima di inserire il pannello trasparente.
Caratteristiche dell’essiccatore solare a flusso orizzontale
L’essiccazione solare a flusso orizzontale è migliore di quella a flusso verticale: tutti i telai vengono investiti da aria asciutta e alla stessa temperatura, quindi, a parità di prodotto, tutto ciò che è disposto sui telai dell’essiccatore solare essicca nello stesso tempo. Nel flusso verticale l’aria, salendo dal basso verso l’alto, arriva ai livelli superiori carica dell’umidità sottratta ai primi telai. Inoltre, i prodotti distesi sui telai più in basso formano una sorta di barriera alla risalita dell’aria: se si alza la temperatura, si rischia di bruciacchiare i primi strati, se la temperatura è troppo bassa quelli in alto rischiano di essiccare in tempi più lunghi o ammuffire.
Come si preriscalda l’aria nell’essiccatore solare fai da te
1 La cassa del preriscaldatore per l’aria è anch’essa fatta di compensato, con i fianchi inclinati a 45° per una maggiore captazione dei raggi solari. Nella parte alta della parete posteriore si aprono alcuni fori per l’ingresso dell’aria, mentre in quella anteriore si inserisce uno spezzone di tubo come si è fatto per l’essiccatore, al quale andrà collegato il tubo corrugato di aspirazione.
2 La lastra di alluminio, verniciata di nero per riscaldarsi di più, appoggia al centro su due listelli verticali incollati lungo la mezzeria del fondo e su altri due listellini incollati ai fianchi, paralleli ai lati superiori.
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3 Quattro cubetti di legno tagliati da listelli e incollati agli angoli, dopo averne bisellato la faccia superiore, formano il supporto per la lastra di plexiglas che incrementa ulteriormente la temperatura all’interno del preriscaldatore. Se non sai tagliare il plexiglas leggi la nostra guida dedicata.
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4 Agli angoli della lastra si praticano quattro piccoli fori, facendo attenzione a non provocare rotture, attraverso i quali si inseriscono le viti autofilettanti che fanno presa nei cubetti di legno, senza serrare eccessivamente.
5 Il preriscaldatore va esposto ai raggi solari un po’ di tempo prima di iniziare l’essiccazione, posizionandolo con l’inclinazione in linea con il percorso del sole; riteniamo che sia preferibile chiudere temporaneamente sia il tubo di aspirazione sia i fori posteriori di presa dell’aria, per mantenere all’interno il calore fino al momento dell’accensione dell’essiccatore.
6 Il tubo di alluminio deve calzare perfettamente sugli spezzoni di tubo di PVC per evitare dispersioni: un altro consiglio che ci sentiamo di dare al nostro giovane e intraprendente lettore è di verniciarlo di nero e di esporre anch’esso ai raggi solari in anticipo, inserendolo sul tubo di uscita del preriscaldatore e tappandolo all’estremità opposta. In questo modo accumulerà calore e potrà funzionare come “serbatoio”, evitando che l’aria perda una parte di calore durante il percorso.