Sostituire il radiatore

Cominciamo col dire che oggi, per quanto ne sappiamo, esistono tre tipi di radiatori ad acqua: in ghisa, in alluminio e in acciaio.
La ghisa si scalda lentamente, ma ha una forte inerzia termica, per cui continua a scaldare anche dopo aver chiuso la valvola o fermato la pompa.
Opposto il comportamento dei radiatori in alluminio (assai più leggeri e quindi maneggevoli) che raggiungono molto rapidamente la temperatura prevista, ma altrettanto rapidamente si raffreddano non appena si arresta l’afflusso dell’acqua calda.
Entrambi i tipi sono generalmente costituiti da elementi singoli avvitati fra loro con una doppia vite con filetto destro da una parte e sinistro dall’altra, per cui possono essere allungati ed accorciati a piacere (occorre una speciale chiave a T che si incastra nei naselli interni della doppia vite).
I radiatori in acciaio, che termicamente si comportano come quelli d’alluminio, sono per lo più scelti per arredamento e sono monopezzo.
Quale che ne sia il tipo, ogni radiatore è dotato di quattro aperture filettate: carico (valvola), scarico (detentore), sfiato e tappo di chiusura, che permettono di montarlo nella posizione più comoda per collegarlo ai tubi dell’impianto.
Aggiungiamo, per completezza, che i radiatori in ghisa vengono venduti grezzi, e debbono quindi essere verniciati, mentre tutti gli altri si presentano già protetti, oggi generalmente con vernici epossidiche che non rallentano l’emissione del calore e non emettono odori sgradevoli quando si scaldano.

PRIMA DI SOSTITUIRE IL RADIATORE

  1. Per un buon lavoro occorre chiudere il rubinetto generale di alimentazione e chiudere anche valvole e detentori di tutti i radiatori.
  2. Meglio ancora sarebbe scaricare l’impianto collegando un tubo flessibile la valvola di deflusso.

LO SMONTAGGIO DEL VECCHIO RADIATORE

  1. Chiusa la valvola d’entrata, si comincia con lo svitare la valvolina di sfiato che può richiedere secondo i modelli chiavi, pinze o cacciaviti.
  2. Si passa quindi allo svitamento del dado di tenuta del detentore, da fare con gradualità e ponendo sotto il raccordo una vaschetta bassa e larga per raccogliere l’acqua contenuta dal radiatore.
  3. Solo quando il radiatore è vuoto (ma un po’ d’acqua resta sempre) lo si puo staccare dalla parete, allentando i dadi dei supporti o sollevandolo dalle mensole.

Montaggio e smontaggio dei radiatori richiedono solo lavoro di chiavi fisse e/o a rullino, ma se si tratta di radiatori di ghisa, pesantissimi, ci vogliono anche muscoli possenti e, possibilmente, le braccia di un aiutante che ne sia munito.
Una volta quindi rimosso il vecchio radiatore preoccupiamoci di rendere la parete su cui andrà posto il nuovo, ben isolata per evitare inutili dispersioni di calore.
Un altro passo a cui eventuamente porre rimedio è se il radiatore ha misure diverse dal vecchio.
Se queste sono differenti e se i tubi di carico e scarico non si possono spostare, bisogna raccordarli ai nuovi attacchi o saldandovi nuovi tratti di tubo o lavorando con manicotti, doppie viti e gomiti o, meglio, se si può, con i raccordi flessibili.

ISOLARE BENE LA PARETE

  1. Addossare il nuovo radiatore alla vecchia parete, priva di isolamento e quindi fonte di dispersione del calore, sarebbe buttar via i soldi spesi per comprarlo. Un telaio di travetti di legno avvitati alla parete ed al pavimento, già di per sé isolante, costituisce un comodo alloggio per i pannelli ed il supporto sia per le mensole del radiatore sia per un eventuale rivestimento.
  2. Di pannelli isolanti esiste una vastissima gamma, dalla lana di vetro o minerale, sciolta o chiusa fra cartoni, al polistirolo espanso(meglio quello ad alta densità), al poliuretano ecc.
    I pannelli debbono essere spessi quanto i travetti del telaio (o viceversa) fra i quali, dopo averli tagliati a misura, vanno semplicemente incastrati.
  3. Il telaio, riempito con i pannelli isolanti, può essere chiuso come meglio si accorda col resto dell’arredamento, perline, pannelli di compensato impiallacciato o fotografato o semplicemente, come qui, verniciato di bianco. In ogni caso prima bisogna marcarvi la posizione degli stanti del telaio, destinati a reggere i supporti del nuovo radiatore.

COMPLETARE IL MONTAGGIO DEL NUOVO RADIATORE

  1. Prima di appendere il radiatore occorre montare lo sfiatatoio, il tappo di chiusura e i due raccordi per l’entrata e l’uscita dell’acqua calda, costituiti da un manicotto filettato maschio calzato dentro una ghiera filettata femmina.
  2. Protetto il maschio con canapa e pasta verde (o simili) lo si avvita nella sede del radiatore con una chiave a maschio esagonale. La ghiera filettata, sempre munita di guarnizione, si avvita sui maschi della valvola di entrata e del detentore, già avvitati sui relativi raccordi.
  3. Le valvole comandate dalle testine termostatiche hanno il pistoncino mobile ed una corona di risalti su cui si incastra la base della testina.

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