Frese per toupie fai da te | Come costruirle

Un tempo, costruirsi gli utensili, era la norma, compresi quelli da taglio per le macchine stazionarie come la toupie. Siamo andati nel laboratorio di un artigiano che ancora oggi segue quella pratica e abbiamo “riscoperto” belle e particolari frese per toupie fai da te

In passato l’approccio con il lavoro, soprattutto quello artigianale, era molto diverso da oggi. Un buon professionista non solo era capace di affilarsi le lame di seghe a nastro, circolari, pialle, scalpelli, ma sapeva anche costruirsi gli utensili stessi, compresi i coltelli della toupie, realizzando i profili per modanare che nello stesso tempo erano classici, ma unici come un’impronta digitale.

Tale perizia non era la conseguenza di innumerevoli tentativi andati male, piuttosto del fatto che nelle botteghe artigiane si entrava da giovani, si facevano anni di apprendistato, crescendo piano-piano, acquisendo giorno dopo giorno le pratiche e i segreti che i più vecchi tramandavano.

Proprio per questi motivi è inopportuno improvvisare e andare a “tentoni” quando si fa a modo proprio in certi ambiti. La vocazione all’autocostruzione, di cui noi far da sé siamo “portatori sani”, ha delle soglie da non oltrepassare che sono diverse per ciascuno di noi, in virtù dell’esperienza acquisita, che solo ognuno di noi, intimamente, può e deve valutare.

In queste sequenze, il lettore Edoardo Robbiano mostra il suo modo di procedere nella costruzione di un coltello per la toupie, usando un pezzo di balestra di un veicolo. L’intento è quello di ricavare il profilo necessario per riprodurre, a campione, una cornice per quadri.

Tracciare il profilo delle frese per toupie

La materia prima, nel caso di coltelli, scalpelli e sgorbie autocostruiti, è rappresentata dalle balestre di veicoli (vecchi furgoni e camion), pezzi che si trovano facilmente e a buon mercato.

Per prima cosa si passa il gessetto bianco in modo uniforme sulla superficie all’estremità della balestra. Bisogna ricoprirne una piccola porzione.
La parte bianca deve estendersi quel tanto da dare posto alla sezione di cornice da replicare, che va appoggiata sul ferro con la faccia ben aderente e ferma, mentre si traccia il profilo con un bulino da marcatura.
Se non è ancora stato fatto, è il momento di bloccare saldamente il pezzo di balestra nella morsa e iniziare la sgrossatura con una smerigliatrice angolare, su cui va montato un buon disco da taglio sottile.
Spesso accade che non si possa distruggere una cornice esistente per ricavarne così facilmente, come stiamo facendo, il profilo. In tal caso è necessario realizzare un calco con il gesso che, messo sulla balestra per la marcatura, va posizionato in modo speculare, ovvero, non con il dorso verso l’estremità della balestra (come nel caso illustrato dalla foto 2), ma con il dorso del campione rivolto verso la morsa.
Una situazione alternativa è quella che si presenta quando il profilo sia di nostra invenzione: in tal caso si parte da un disegno su cartoncino, che va ritagliato.

Smerigliatrice e lima

L’acciaio delle balestre è molto indicato perché particolarmente duro e resistente; difficilissimo piegarlo. Ciò vuol dire che, anche per sagomarlo, ci vuole un po’ di tempo e di pazienza. Il disco buono e sottile della smerigliatrice permette di eseguire una serie di incisioni in testa alla balestra. Quasi tutte sono perpendicolari al bordo, meno quelle che cadono in corrispondenza di segmenti inclinati del profilo tracciato.
Pian piano si infittiscono i tagli e si uniscono fra loro ricavando un profilo approssimativo, un po’ scalinato, ma che sommariamente segue quello tracciato con il bulino da marcatura.
A questo punto subentra la mano dell’uomo in quanto con gli elettroutensili è troppo facile che una mossa sbagliata costringa a buttare via il pezzo e ricominciare tutto da capo. Una piccola lima triangolare è ideale in questi casi e, armati di pazienza, si iniziano a regolarizzare le curve, rimuovendo innanzi tutto gli scalini dalle rotondità.
Ottenuto un profilo abbastanza rispondente, senza eccedere nella precisione micrometrica, si inizia la bisellatura del coltello, che deve assumere la tipica conformazione del tagliente. Si procede per gradi, dando ora profondità agli avvallamenti del profilo, ora accompagnando nella corretta inclinazione le zone concave e convesse.

 

Quando il profilo ha raggiunto la conformazione richiesta, bisogna ricavare, su quello che sarà il bordo superiore del coltello, uno scarico per fare posto alla vite di ritenzione del coltello stesso sull’albero della toupie. La lunghezza del coltello dietro a questo scarico, lasciata leggermente abbondante, permette di bilanciare, anche se non completamente, il coltello in modo che non vibri troppo alla velocità di rotazione impostata (sempre la minore possibile in questi casi). 6. Prima del montaggio sull’albero il coltello va ovviamente affilato con una lima a grana molto fine.

Realizzare la cornice

Il passaggio alla toupie va fatto di listelli lunghi, già piallati, con misure in sezione appropriate rispetto all’“importanza” della cornice e allo spessore del profilo del coltello.
Con il secondo passaggio di circolare si completa la battuta, facendo un taglio preciso che rimuove il legno, ma non va a incidere in profondità. A parte i controlli con il calibro è necessario effettuare una prova su un pezzo di scarto, prima di procedere con il listello fresato.
Solo a questo punto si può procedere con il taglio a 45° dei pezzi che compongono la cornice, valutandone la lunghezza sulle basi delle dimensioni del quadro da inserire. Una passata di carta vetrata rimuove le imperfezioni del taglio e quelle che il coltello fatto a mano può lasciare lungo la faccia lavorata.

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