Costruiamo la catapulta romana

Per imparare la storia divertendosi 

La storia può essere una materia noiosa, ma ricostruire e sperimentare il modello di un’antica macchina da guerra con un kit fai da te la rende subito meno “indigesta”.             Nella lingua greca, pelta era uno scudo di legno e cuoio in dotazione alla fanteria: katapelta significa “attraverso lo scudo”, a precisare che nulla poteva la debole protezione contro i proiettili di decine di chili scagliati a distanza da questa macchina da guerra.
I proiettili venivano posti in una sorta di cucchiaio, dopo averlo abbassato. Un sistema di funi collegava il braccio del cucchiaio ad un verricello che permetteva di portarle in tensione per poi liberare di scatto il cucchiaio, che andava a sbattere contro un’incastellatura verticale, lanciando il proiettile a centinaia di metri di distanza.
Di questa macchina furono realizzate diverse versioni nel corso dei secoli; il modellino Opitec (cod. 106669) misura 250x100x270 mm e il kit include anche disegni e cartamodelli. Un gioco che esercita la manualità e stimola l’interesse non solo per la storia, ma anche per il bricolage: costa 5,40 euro, meno oneroso e più interessante di un’ora di ripetizione.

LE PRINCIPALI FASI DI MONTAGGIO

  1. I listelli che compongono la struttura vanno preforati per inserire le viti di fissaggio. Si inizia con i due lati dell’incastellatura, le estremità dei listelli obliqui vanno bisellate con il seghetto e bisogna aprire le scanalature sui montanti per l’inserimento dei traversi.
  2. Dal foglio di compensato vanno ritagliate diverse parti, tra cui il gancio d’arresto ed il pezzo per azionarlo.
  3. Una delle rotelle dev’essere ritagliata per ottenere la dentellatura: questa è una fase che richiede precisione nell’angolazione e nella dimensione dei denti.
  4. Il tondino Ø 4 mm costituisce l’albero su cui vanno inserite la ruota dentata e quella liscia, distanziate in modo che il gioco tra i traversi consenta appena la libera rotazione dell’albero.
  5. Per montare lo spago e l’elastico vengono ben spiegati i nodi da effettuare ed il corretto percorso che devono seguire le funi.
  6. L’estremità del cucchiaio si ottiene ritagliando quattro pezzi a forma di specchietto ovale dal foglio di compensato: uno cieco che costituisce il fondo, due centrali cavi e con “l’impugnatura” scanalata per inserire il cucchiaio sull’asta e quello superiore cavo, ma con l’impugnatura cieca. Il cordoncino si assicura con un cappio alla pala. 

Questi kit non hanno scopo ludico, sono stati testati nelle scuole e costituiscono un sussidio didattico per l’apprendimento e la verifica di concetti teorici.

Opitec

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