Carriola in legno fai da te fioriera | Come costruirla con pannelli d’abete

 

Una carriola in legno fai da te è molto più elegante di una semplice fioriera squadrata e di grande soddisfazione estetica

Le dimensioni contano poco quando si devono costruire determinati complementi in legno: che sia una riproduzione in miniatura o a grandezza naturale, una carriola in legno fai da te ha sempre bisogno degli stessi elementi, tutt’al più è la robustezza a dover essere commisurata al peso da contenere, per cui la prima può fare a meno di alcuni rinforzi strutturali, ma il lavoro c’è e il progetto estetico e funzionale va fatto nello stesso modo.

Carriola con fiori

Quei vasi di gerani poggiati a terra sul marciapiede antistante la casa del nostro lettore Luciano Bucci non piacevano proprio: i vasi di coccio e la sistemazione precaria parevano sminuirne la bellezza nel periodo di massima fioritura.

Ha pensato che dovevano essere posti in qualcosa di dignitoso che li contenesse e li valorizzasse, così ha deciso di costruire una carriola in legno fai da te vecchio stampo, di dimensioni adeguate allo scopo.

Ha iniziato con un progetto semplice, con pezzi piuttosto squadrati, ma già nelle prime simulazioni di montaggio ha capito che qualcosa non andava: sembrava imperfetta e, come lui stesso afferma, “un po’ goffa”.

Ha perciò conferito ai pezzi una forma più elaborata, rifinendo i bordi con la fresatrice, sagomando i manici e i piedi posteriori, prevedendo una decorazione sui fianchi.  Dopo il montaggio, due mani di impregnante effetto cera e… i gerani sono serviti.

Come costruire una carriola fioriera

Da un pannello di abete da 20 mm ci sono un bel po’ di pezzi da ritagliare: per sfruttare bene il materiale conviene disegnare i pezzi in scala ridotta su un foglio, ritagliarli e poi provare a comporli su un altro foglio che rappresenti il pannello. In questo modo si può trovare la sistemazione più consona per limitare i tagli (con un solo taglio si possono separare due pezzi combacianti) e limitare lo scarto. La ruota stessa ne è un esempio: i grandi fori di “alleggerimento” si eseguono con una sega a tazza e i dischi risultanti si utilizzano per ricavare gli anelli che mantengono guidata la ruota al centro dell’asse.
Per il montaggio non vale neppure la pena di avventurarsi in incastri o spinature: l’unione con viti tropicalizzate, adatte all’impiego in esterno, è più che sufficiente e garantisce la possibilità di smontaggio e sostituzione di un singolo elemento in caso di rottura o degrado.
La carriola è finita ed è pronta per il trattamento con impregnante: complessivamente è lunga circa 1300 mm, di cui circa 700 di vasca. Una prova a vuoto per verificare che la ruota giri liberamente e senza sbandamenti dà esito positivo, anche se è previsto che la carriola portafiori debba compiere solo brevi spostamenti per porre le piante al riparo quando necessario.

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