Portavasi in ferro | Come costruirlo in robusta lamiera

 

Un coperchio in robusta lamiera e tubolare di ferro che doveva chiudere un pozzetto, ma realizzato dal fabbro con misure non conformi, diventa… un robusto portavasi in ferro

Anche i professionisti commettono qualche errore: per fortuna in questo caso il danno è poca cosa e il fabbro lo ha potuto risolvere facilmente, ma ha comunque dovuto realizzare un coperchio conforme al pozzetto rifacendolo da zero. La realizzazione di un portavasi in ferro è stata tutto sommato semplice: visto che il coperchio sbagliato sarebbe finito tra gli scarti di lavorazione del fabbro, ce lo siamo fatti “regalare” e ne abbiamo ricavato un carrello per collocarvi alcuni vasi di fiori.

Portavasi in ferro da balcone o da… giardino!

Il pozzetto doveva essere carrabile, perciò la robustezza del coperchio è indiscutibile; ci è bastato rovistare tra i materiali avanzati da altre lavorazioni e recuperare 4 ruote a piastra che avessero lo stesso diametro per effettuare la trasformazione, fissandole con rivetti agli angoli del tubolare, per poi trattare il metallo con antiruggine e smalto. Questo portavaso in ferro può essere impiegato sia su balconi piuttosto capienti sia in giardino. La sua “mobilità” consente ovviamente un facile e agevole spostamento.

Le ruote fissate con i travetti

Il coperchio del pozzetto è formato da una spessa lamiera e una cornice sottostante formata da elementi in tubolare di ferro, il cui scopo era quello di incastrarsi nel pozzetto e mantenerlo fermo.
L’unico sistema possibile per il montaggio delle ruote, non essendo accessibile il lato posteriore del fissaggio, è per rivettatura: agli angoli della cornice, utilizzando la piastra delle ruote come maschera, si aprono i fori per i rivetti Ø 4,8 mm con una punta da ferro Ø 5 mm. Si possono utilizzare solo 3 dei 4 fori presenti sulla piastra.
Si inserisce la testa del rivetto nel foro, si monta sulla pinza rivettatrice la testina con foro corrispondente al diametro del chiodo, la si calza su di esso e, serrando le impugnature, si esercita la trazione che deforma la testa del rivetto sul lato opposto, fino a far saltare il chiodo, che rimane nella testina e si estrae da dietro.
Due ruote sono di tipo fisso, altre due piroettanti; per fissare queste ultime, il cui foro è più largo, bisogna inserire una rondella tra la piastra  e la testa del rivetto.
Dopo aver sgrassato a dovere il metallo si stende una mano di fondo su tutte le superfici, poi si applica lo smalto sulla faccia a vista e… il nostro portavasi in ferro è pronto!

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