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- 1 Per costruire un ripostiglio in cartongesso è fondamentale realizzare una precisa e solida struttura in tubolare di alluminio
Per costruire un ripostiglio in cartongesso è fondamentale realizzare una precisa e solida struttura in tubolare di alluminio
Un ripostiglio in cartongesso (essenzialmente un mobiletto ripostiglio) rappresenta un’ottima soluzione per occultare tubazioni e contatori, nonché per realizzare una dispensa, magari nel sottoscala o comunque un locale utile al rimessaggio di oggetti o vivande come ad esempio un armadio a muro in cartongesso.
Il cartongesso è un materiale che risolve questo genere di problemi in maniera pulita e più semplice della muratura, ma che è poco amato da chi fa da sé. Eppure questo materiale, leggero e facile da tagliare con precisione è veramente in grado, con una spesa relativa e poche ore di lavoro di precisione, di isolare dall’umidità, dai rumori, dal caldo e dal freddo, di costruire un ripostiglio fai da te con robuste pareti divisorie, e di realizzare, come nel servizio fotografico, ripostigli in cartongesso (qua è addirittura una specie di cabina armadio in cartongesso a muro con antine di legno) eleganti e, se occorre, anche a prova di fuoco. Una vera e propria dispensa a muro!
Come creare ripostiglio in cartongesso
Conoscere il cartongesso
Esistono diverse tipologie di lastra in cartongesso:
- da rivestimento semplice,
- antincendio di classe A (non infiammabile),
- antiumido per locali come bagni e cucine,
- antiumido ed antincendio A,
- antincendio classe 0 (incombustibile),
- lastre accoppiate con PVC (per pareti mobili ed elementi d’arredo),
- lastre isolanti accoppiate con polistirolo espanso,
- polistirene estruso o lana minerale di vetro,
- lastre forate e fessurate con rivestimento posteriore in feltro insonorizzante
La scelta dipende, superfluo dirlo, dall’uso cui sono destinate e dal risultato, funzionale o estetico, che si vuole raggiungere.
Tanto per dare un’idea dell’assortimento disponibile, segnaliamo quello della ditta Knauf, fra le maggiori del campo.
Ripostiglio in cartogesso fai da te come si fa
Tracciatura a pavimento e biadesivo
Mettere in bolla i montanti
Rinforzare la struttura
Applicare il cartongesso
L’uso dei pannelli
Il cartongesso si può usare, in interno, al posto dell’intonaco, su muri nuovi o muri con intonaco degradato. Costa più dell’intonaco, ma risparmia l’uso della betoniera, non richiede i testimoni fra cui stendere l’intonaco da rasare con la staggia, non crea l’incredibile sporcizia causata dalla muratura.
Su muri nuovi o già intonacati le lastre si avvitano o si incollano (con lo speciale adesivo a base di gesso) direttamente alla parete. Per sanare vecchie murature irregolari in pietra o conci, le lastre si posano su un’intelaiatura di profilati d’acciaio zincato e, rimanendo più o meno distanti dal vecchio muro, creano una camera d’aria in cui si disperde l’umidità di risalita sempre presente in questo tipo di murature.
L’armatura occorre anche per le pareti divisorie. Studiando bene il montaggio dell’intelaiatura metallica è possibile creare nicchie e ripostigli che il sistema permette di modificare rapidamente in caso di necessità e montare nervature di aggancio per carichi rilevanti.
Quanto detto per le pareti vale anche per i soffitti. In questo caso, per la realizzazione del ripostiglio in cartongesso il sistema permette anche di ribassare il locale e di inserire nel nuovo controsoffitto apparecchi illuminanti da incasso.
Intelaiature metalliche
Il sistema di realizzazione del ripostiglio in cartongesso prevede due elementi principali: i montanti e le guide, da acquistare della stessa marca dei pannelli per garantirne il perfetto accoppiamento.
Gli uni e le altre sono in acciaio fortemente zincato spesso 0,6 o 0,8 mm ed hanno un profilo a U, che nei prodotti Knauf è profondo 50 mm per i montanti e 40 per le guide, larghe 55, 75, 100 e 150 mm che permettono di creare pareti divisorie di notevole spessore. Le ferramenta sono completate da accessori come paraspigoli copribordi e prespigoli.
La sottigliezza del metallo non compromette la rigidità degli elementi, garantita da nervature, ma permette di tagliarli senza problemi col seghetto o con una roditrice. Altrettanto facile forarli per la rivettatura o unirli con viti autoperforanti necessarie per ancorare i pannelli ai telai metallici.
Taglio e montaggio
I pannelli sono costituiti da una lastra di gesso (con eventuali aggiunte di additivi per quelli antiumido e/o antifiamma) chiusa fra fogli e bordi di cartone speciale che vi aderiscono perfettamente. Per i tagli diritti a tutta misura (larghezza o altezza) basta incidere con un cutter la faccia a vista e spezzare il gesso premendo il pannello su uno spigolo vivo. Un’altra passata di cutter sulla faccia cieca ed il taglio è fatto. Per gli altri tagli (angolati o curvi) si ricorre al saracco, dalla faccia a vista, o al seghetto alternativo, da quella cieca.
Preparata l’intelaiatura del ripostiglio in cartongesso (l’interasse fra i montanti dev’essere regolato sulla larghezza delle lastre, infittendolo per pareti suscettibili di urti), i pannelli tagliati a misura vi si avvitano infossando la testa delle viti sotto il filo piano. Con un avvitatore potente e con le viti autoperforanti non occorre il foro di invito, ma è indispensabile la guida di profondità per non lacerare il cartone.
La finitura della dispensa in cartongesso
Bordi verticali delle lastre da accostare presentano smussature o bisellature destinate a ricevere prima il nastro di armatura (di tipi diversi secondo i pannelli) e poi lo speciale stucco a base di gesso che sigilla le fessure per renderle invisibili (bisogna farci la mano e seguire alla lettera le istruzioni per l’uso). Anche gli stucchi, in polvere o in pasta, di tipi diversi, vanno scelti in base alla natura delle lastre. Con lo stesso stucco si coprono le teste delle viti inserite lontano dai bordi. Lo stucco, perfettamente seccato, si leviga con carta abrasiva di grana alta (almeno 180) preparando la parete all’eventuale finitura con carta, tessuto, idropittura, smalti, piastrelle, ecc.
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