Colla epossidica | Caratteristiche e utilizzo

 

Quando si parla di colla epossidica occorre fare chiarezza perché spesso il termine è usato impropriamente

La classe delle colle epossidiche è vasta: generalmente sono costituite da due componenti separati da mescolare immediatamente prima dell’uso (resina e catalizzatore) che induriscono rapidamente. Fanno eccezione gli stick in pasta per ricostruzione di parti mancanti, dove il catalizzatore è costituito dal nucleo centrale del cilindro di resina.

Con la colla epossidica bicomponente si può incollare quasi tutti i materiali grazie all’eccellente capacità adesiva. Ha il pregio di non contenere né solventi né acqua, per cui non è soggetta a ritiro durante l’indurimento; la sua consistenza è tale da permettere incollaggi anche tra parti non combacianti, fino a poter “stuccare” crepe e scheggiature.

Oltre ai prodotti in tubetti da miscelare manualmente, il cui dosaggio va fatto “a occhio”, sono molto validi quelli in doppia siringa che permettono di estrudere la giusta quantità di resina e catalizzatore nello stesso istante, tramite un solo stantuffo. Esistono in versione universale, trasparente, colla epossidica per legno, colla epossidica per plastica, colla epossidica per marmo (leggi qui come riparare il marmo), oppure colorata, per l’impiego con materiali come acciaio (grigio metallo), legno (marrone) e terracotta (tinta mattone).

Miscelare bene la colla bicomponente e poi… fare presto!

Prima di estrudere i due componenti bisogna far uscire l’aria tenendo la siringa rivolta verso l’alto e spingendo un poco lo stantuffo. Dopo l’erogazione, lo stantuffo va tirato un poco indietro per evitare che la colla continui a uscire; la siringa va poi riposta in verticale, con i beccucci in alto.

Di solito i 2 componenti vanno miscelati in pari quantità; il tempo di apertura varia da pochi minuti a un’ora. Dopo l’incollaggio, i pezzi vanno tenuti in posizione per circa 10 minuti.

Pasta epossidica per riparare e costruire

Lo stick (in foto il modello Bostik Ripara Legno) è rivestito con una pellicola protettiva: si taglia con un cutter la quantità necessaria, si toglie la pellicola e si impasta il prodotto con le mani (indossando guanti monouso) fino a ottenere una pasta omogenea. In questa fase la pasta si scalda, cambia colore e si ammorbidisce.
La modellabilità e l’elevato potere riempitivo permettono, per esempio, di utilizzare la pasta per ricostruire, tappare o riparare superfici in legno, metallo, pietra o materiali affini; una volta indurita, la riparazione può essere carteggiata e verniciata, diventando invisibile.

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Commenti

  1. Vorrei un consiglio visto che di questi tempi non si può uscire e le ferramenta sono chiuse.- Ho un terrazzo arredato con un gazebo in ferro (3 mt. x 4) che d’estate viene completato con una tenda.- Il gazebo era ancorato con una colla epossidica a due componenti oltre a 4 tiranti di metallo.- Nel luglio 2019 una tromba d’aria ha disancorato le quattro piastre di ancoraggio (cm. 12 x 12).- Vorrei ripristinare la funzionalità del gazebo incollando le piastre di metallo al pavimento di gres.- Sapete indicarmi la tipologia di colla più indicata?
    Ringrazio per un cortese cenno di riscontro

     
    • Buongiorno Massimo, potrebbe provare nuovamente con la colla epossidica a due componenti e temporaneamente risolvere il problema legando il gazebo con semplici corde, ma il nostro consiglio e attendere la riapertura delle ferramenta per provvedere solo successivamente con un ancoraggio più sicuro; visto anche il vento forte di questo periodo.

       

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